A Bambey si celebra l’inizio del nuovo anno scolastico nel segno dell’educazione e dell’empowerment femminile

Bambey (dipartimento di Diourbel) - Una delegazione della sede di Dakar dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2018-2019 a fianco del Ministro dell'Educazione Nazionale senegalese, Serigne Mbaye Thiam.
L'Italia, partner ormai storico del Senegal nel sostegno al settore educativo, perno strategico dello sviluppo del paese, era l’unico paese straniero invitato. Una mattinata di festa in compagnia del Ministro, degli allievi, degli insegnanti e soprattutto delle madri dei ragazzi, raccolte in un'attiva Associazione delle Madri degli Alunni (AME) sostenuta dal Progetto d’Appoggio all’Educazione Femminile e all’Empowerment delle donne per uno sviluppo locale inclusivo (PAEF Plus). Il progetto, del valore di 4 milioni di euro interviene in 149 scuole elementari, medie e superiori nelle regioni di Diourbel, Fatick, Kaffrine, Kaolack, Kolda e Sedhiou.

Ancora oggi in Senegal persistono purtroppo forti discriminazioni che impedisco alle donne di accedere all’istruzione. Gli ostacoli alla scolarizzazione femminile sono molteplici e di varia natura: si intersecano infatti fattori socio-economici, socio-culturali e legati alla domanda e all’offerta dei servizi scolastici. Nelle zone rurali è diffusa la percezione della poca utilità dell’istruzione per le bambine, considerata più come una spesa che come un guadagno. Il processo di scolarizzazione delle giovani è considerato poco importante relativamente all’immaginario che si ha sul ruolo della donna, tutto incentrato sul suo lavoro riproduttivo e domestico. Nelle zone urbane la percezione dell’educazione delle donne è sicuramente più̀ positiva ma il grande tasso di disoccupazione dei giovani istruiti non contribuisce certo a percepire il servizio scolastico come strumento di promozione economica e sociale. Pertanto la promozione dell’accesso all’istruzione e del mantenimento a scuola delle bambine e delle adolescenti è fondamentale per contribuire a rafforzare i processi di empowerment sociali, economici e politici delle donne. È risaputo che garantire l’istruzione femminile rappresenta un fattore strategico per lo sviluppo e che i progressi in materia d’istruzione sono fondamentali per contribuire al raggiungimento di tutti gli altri Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo ed in particolare la lotta contro la povertà, la promozione della salute materna, infantile e comunitaria e della protezione dell’ambiente. La Cooperazione italiana si è impegnata in questo settore considerandolo nella sua complessità fin dalla realizzazione del progetto PAEF nel 2009 e continuando l’impegno preso con il progetto PAEF plus, orientato alla promozione dell’istruzione secondaria delle ragazze. Il progetto PAEF Plus vuole contribuire alla promozione dell’uguaglianza di genere attraverso l’eliminazione delle disparità d’accesso all’educazione primaria e secondaria, sostenendo l’attuazione della “politica di genere” del “Programma di miglioramento della qualità, dell’uguaglianza e della trasparenza – PAQUET” elaborato dal Governo del Senegal per il settore dell’istruzione e della formazione 2013-2025. I due obiettivi del progetto sono semplici: trattenere le ragazze a scuola focalizzandosi sull’eliminazione delle cause legate all’abbandono degli studi attraverso il finanziamento di borse di studio, l’organizzazione di corsi di recupero, la fornitura di uniformi e kit scolastici e il supporto all’autonomizzazione economica e sociale delle madri delle alunne, attraverso l’organizzazione di formazioni tecniche e funzionali e il finanziamento delle loro attività economiche (3.800 le madri coinvolte). La metà dei benedici prodotti da queste attività è reinvestito nella scuola permettendo così una sostenibilità nel tempo dell’educazione delle alunne.

Obiettivi importanti che sono stati celebrati anche in occasione di questo incontro a Bambey, per un inizio scolastico pieno di nuove prospettive e grandi risultati all’insegna dell’autonomizzazione femminile.

A cura di: Chiara Barison
Responsabile Comunicazione




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