Dialoghi di attivismo con Zeïnab Koumanthio Diallo, scrittrice - con più di 10 pubblicazioni al suo attivo - e sociologa guineana. Dopo aver studiato ingegneria rurale e aver ottenuto un master in gestione del patrimonio, ha lavorato come facilitatrice e sociologa nelle zone rurali per ONG e organizzazioni internazionali che si occupano di tematiche relative alla salute, violenza contro le donne e mutilazioni genitali femminili. 

Secondo la signora Diallo, registrare i bambini alla nascita è estremamente importante, non solo per il bambino ma per tutta la società.

La registrazione della nascita è essenziale per garantire il diritto all'identità dei minori e l'accesso ai servizi fondamentali come istruzione e salute, e per proteggerli da violenze, abusi e sfruttamento. Fornisce l'accesso ai documenti d'identità necessari per togliere l'individuo dall'anonimato e dall'invisibilità e offrire la possibilità di lavorare e partecipare attivamente alla vita civile. Secondo l'ultima indagine demografica disponibile (EDS 2018), solo 62% delle nascite di bambini con meno di cinque anni sono state registrate in Guinea.

La signora Diallo ci indica un esempio pratico: nel caso di una ragazza sposata contro la sua volontà, per sapere se si tratta di un matrimonio precoce, è necessario poter controllare il suo certificato di nascita perché i matrimoni prima dei 18 anni non sono più ammessi, in base al nuovo codice civile del 2019. Tuttavia, la Guinea è tra i 15 paesi dell'Africa occidentale con uno dei più alti tassi di matrimoni precoci del mondo. Il matrimonio precoce è una pratica diffusa in tutto il Paese, soprattutto nelle zone rurali. Secondo l’indagine demografica e sulla salute (DHS) del 2018, il 17% delle donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni si è sposata prima dei 15 anni e il 46,4% prima dei 18 anni. Anche se il codice penale esprime il divieto formale del matrimonio forzato e del matrimonio tra minori, in assenza del certificato di nascita non è possibile proteggere le ragazze da questa pratica.

Per aumentare il tasso di registrazione delle nascite dei bambini con meno di  cinque anni nelle regioni di Labé e Conakry, AICS ha finanziato il progetto “Diritto al Nome” che ha una componente multilaterale attuata dall'UNICEF (1.600.000 €) e una componente locale attuata dall'ONG LVIA (800.000 €). Gli obiettivi del progetto sono: migliorare l'ambiente favorevole alla fornitura di servizi di registrazione delle nascite a livello nazionale e decentralizzato;  riformare i servizi di registrazione delle nascite per renderli disponibili e funzionali nelle regioni di Labé e Conakry; sensibilizzare le comunità nell’impegno ad un uso efficace dei servizi di registrazione delle nascite nelle regioni coinvolte.

La signora Diallo osserva che se la Guinea non conosce il numero dei suoi abitanti, perché ci sono persone non registrate, il Paese non può nemmeno conoscere l'impatto delle sue politiche pubbliche. I problemi di sviluppo sono soprattutto legati a questo aspetto, dato che senza poter censire la popolazione non è possibile sviluppare politiche efficaci con impatti positivi sulla popolazione, perché quest’ultima rimane sconosciuta. In altre parole, ogni Stato ha bisogno di sapere quante persone vivono sul suo territorio, e quali programmi deve realizzare per rispondere ai loro bisogni.

Le donne hanno un ruolo centrale da svolgere per aumentare il tasso di registrazione dei bambini alla nascita. In un Paese come la Guinea, con alti tassi di emigrazione, ci sono molte donne che si trovano a coprire il ruolo di capofamiglia, perché i loro mariti sono altrove. Culturalmente, le donne pensano che il loro dovere sia quello di badare ai bambini e che la responsabilità della casa rimanga al marito. Il progetto “Diritto al nome” ha organizzato campagne di sensibilizzazione affinché le donne possano svolgere appieno il loro ruolo di capofamiglia, compresa la registrazione dei loro figli. In tal senso, attraverso le campagne organizzate dall'ONG italiana LVIA, più di 2000 donne (in gravidanza e/o già madri) sono state sensibilizzate ad adottare comportamenti positivi per la registrazione della nascita dei loro figli. Grazie a queste attività, le donne sono diventate consapevoli del loro ruolo centrale nella registrazione dei figli. Questo atto è necessario per ottenere servizi essenziali per i loro figli, come vaccinazioni e immunizzazioni gratuite o sovvenzionate, cure presso una struttura sanitaria o un fornitore governativo e l'iscrizione a scuola.

Un'altra azione innovativa e molto efficace, realizzata grazie a questo progetto, è la sensibilizzazione nelle scuole svolta attraverso racconti e spettacoli teatrali. Ovunque ci siano i “cantastorie” è possibile riconciliare scuola e comunità, e perciò le autorità scolastiche hanno chiesto di far proseguire tali attività.

In tre anni (2018-2021), questo progetto ha avuto un impatto positivo sull'aumento del tasso di registrazione delle nascite dei bambini. In particolare, nelle regioni di Conakry e Labé, i bambini hanno beneficiato rispettivamente di 65.756 e 62.982 certificati di nascita durante il corso del progetto. Nella regione di Labé, oltre a tali registrazioni, altri 100.000 bambini senza certificato di nascita sono stati sostenuti per ottenere un documento sostitutivo, dando la priorità ai bambini di età compresa tra 0 e 5 anni e ai bambini che frequentavano la scuola.

A cura di Eugenia Pisani

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