La popolazione del Gambia, stimata oggi a 2,5 milioni (di cui quasi il 60% ha meno di 25 anni), è cresciuta di 5 volte dall’anno dell’indipendenza (1965) e dovrebbe raggiungere i 3,6 milioni nel 2035. Questa rapida crescita rappresenta una enorme sfida per un paese di 10,689 km2 in termini di risorse e sviluppo umano. Il paese è uno dei più poveri al mondo, con il 48,4% della popolazione al di sotto della soglia di povertà assoluta, la maggioranza in ambiti rurali (73%). L’economia dipende prioritariamente da agricoltura (22% PIL), turismo e rimesse della diaspora ed è molto esposta a shock esterni, in particolare legati al cambiamento climatico soprattutto per il tradizionale settore agricolo, che è prevalentemente costituito da agricoltura pluviale ed esposto a siccità e alluvioni cicliche.
Dopo 22 anni di dittatura, iniziata nel 1994 con un colpo di stato di Yahya Jammeh, nel dicembre 2016 sale al potere l’opposizione con Adama Barrow, aprendo una nuova era per il Gambia. Le elezioni locali dell’aprile 2018 hanno confermato il partito del Presidente, che inoltre gode della maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale. Nello stesso anno, il governo ha istituito la Commissione per la verità, la riconciliazione e le riparazioni (TRRC) per gettare le basi della riconciliazione nel Paese, ripristinare la fiducia e delle violazioni dei diritti umani.
Nel dicembre 2019, il presidente Barrow ha formato un nuovo partito politico, il Partito Nazionale del Popolo, con cui si è presentato alle elezioni del 2021, assicurandosi un secondo mandato con più del 50 per cento dei voti. La missione dell'ECOWAS, MICEGA, schiera ancora 500 uomini in Gambia su richiesta del governo.