La Guinea Bissau è un Paese di 36.125 km² e di circa 1,9 milioni di abitanti, situato tra il Senegal e la Guinea. Ex colonia portoghese, indipendente dal 1974 dopo una guerra d’indipendenza durata circa 12 anni, la Guinea Bissau si caratterizza per l’alta instabilità politica ed istituzionale, dovuta in particolare alla preponderanza dei militari sul potere civile, e la forte incidenza di fenomeni criminali e in particolare il narcotraffico.
La Guinea Bissau è tra i Paesi meno sviluppati al mondo. Nella più recente classifica dell’Indice di Sviluppo Umano risulta infatti essere al 175° posto. Inoltre, la diseguaglianza della distribuzione del reddito è tra le più alte del mondo, la durata media di vita è di 58 anni e circa il 54% della popolazione è analfabeta.
L’economia del Paese si basa essenzialmente sull’allevamento, sull’agricoltura e sulla pesca. La coltura dell’anacardo si è sviluppata notevolmente negli ultimi anni e il Paese è ora il sesto produttore al mondo. Il clima e il suolo del paese rendono possibile la coltivazione di diversi tipi di frutta, verdura e tuberi, tuttavia l’anacardo rappresenta più dell’80% delle esportazioni del Paese. Le misure di contenimento introdotte per limitare la diffusione della pandemia COVID-19 hanno interrotto la crescita costante in atto dal 2015. Il calo dei prezzi e delle vendite degli anacardi, che hanno sofferto di blocchi e chiusura delle frontiere, sono i principali fattori alla base della recente decrescita . Tuttavia, secondo la Banca africana di sviluppo, il PIL dovrebbe vedere un aumento del 2,9% nel 2021 e del 3,9% nel 2022, grazie ai risultati di una vaccinazione su larga scala contro il Covid-19 e alla ripresa delle attività commerciali.
La Guinea Bissau potrebbe potenzialmente esportare pesce e frutti di mare, le cui quantità sono però recentemente calate; nessuna attività di trasformazione è svolta in loco. Il riso costituisce la coltura più importante e la principale risorsa di alimentazione.
La Cooperazione italiana in Guinea Bissau opera prevalentemente attraverso progetti promossi da OSC italiane nei settori sanitario, agricolo, nonché attraverso interventi sul canale multilaterale con le agenzie delle Nazioni Unite e aiuti alimentari.