Imprenditoria e cooperazione: il Progetto “AN KA BAARA” al centro del Salone dell’Alliance du Sahel

Bamako, 18 - 21 novembre 2025.

La capitale maliana ha ospitato il primo Salone dell’Imprenditoria degli Stati dell’Alliance du Sahel (AES), un evento che ha riunito oltre 5.000 partecipanti tra delegazioni ufficiali, istituzioni pubbliche, organizzazioni internazionali e attori privati. Sotto l’alta presidenza del generale Assimi Goïta, Presidente della Transizione e della Confederazione AES, il Salone ha posto al centro il tema:

«Entrepreneuriat, facteur d’intégration et de développement économique des pays de la Confédération AES».

L’inaugurazione ha visto la presenza del Primo Ministro del Mali, di diversi ministri, rappresentanti diplomatici e agenzie delle Nazioni Unite, confermando la volontà delle autorità di valorizzare l’imprenditoria come motore di stabilità e sviluppo in un contesto regionale complesso.

A causa della recente evacuazione dal Paese, il personale AICS non ha potuto partecipare fisicamente, ma ha seguito le attività da remoto.

Un progetto al centro dell’attenzione

Lo stand dedicato al Progetto “AN KA BAARA”, promosso dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) con 3,5 milioni di euro per 30 mesi, è stato quello tra i più frequentati e ha ricevuto la visita del Primo Ministro e della Ministra dell’Imprenditoria.

In questa occasione, l’ILO ha presentato il Concorso nazionale di business plan per giovani imprenditori, che offre accompagnamento tecnico, mentoring e opportunità di finanziamento. L’iniziativa, realizzata in partenariato con il Consiglio Nazionale del Patronato del Mali (CNPM), ha già raccolto 356 candidature, rafforzando la visibilità e l’impatto del Salone.

Il progetto si distingue per la capacità di creare sinergie tra istituzioni pubbliche, settore privato e organizzazioni internazionali, offrendo ai giovani non solo accesso a risorse finanziarie, ma anche assistenza tecnica e accompagnamento personalizzato, a garanzia della sostenibilità delle iniziative.

Risultati concreti sul terreno

Il Salone è stato anche l’occasione per condividere i principali avanzamenti del Progetto “AN KA BAARA”, che interviene sulle filiere del mango e dell’orticoltura nelle regioni sud del Mali (Koulikoro, Sikasso e Distretto di Bamako) e sull’occupazione giovanile. Tra i risultati più recenti:

  • Certificazione e qualità: 250 produttori in fase di certificazione Global G.A.P.; 380 produttori avviati alla certificazione biologica.
  • Innovazione agricola: sperimentazione pilota di intercoltura patata dolce - mango con 40 produttori, in vista di esportazioni verso l’Europa.
  • Formazione giovanile: 50 nuovi giovani orticoltori selezionati per la formazione; i 47 del primo gruppo hanno già avviato attività imprenditoriali.
  • Accesso agli input agricoli: campagna nazionale sull’uso di sementi certificate, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura.
  • Servizi informativi: il servizio telefonico agricolo ha raggiunto oltre 110.000 utenti.
  • Valutazione a metà percorso: in corso, con restituzione prevista entro fine anno.

Un modello di cooperazione per il Sahel

Il Salone ha confermato la volontà delle autorità maliane di posizionare il Paese come hub regionale per innovazione e impresa, costruendo nuove reti di cooperazione e offrendo soluzioni concrete alle sfide occupazionali.
In questo quadro, il Progetto “AN KA BAARA” si afferma come esempio tangibile di cooperazione internazionale capace di sostenere la gioventù, promuovere l’innovazione e favorire la formalizzazione delle attività economiche. La presenza al Salone ha dimostrato come l’impegno congiunto di attori pubblici, privati e internazionali possa tradursi in risultati concreti e prospettive di sviluppo inclusivo per il Mali e l’intera regione saheliana.

Credito foto: OIT Abidjian

Mali: 3.000 ettari per il futuro. L’impegno di AICS nel Progetto della Brigata Verde per l’impiego

“Investire nella terra, nell’ambiente e nei giovani significa costruire pace e futuro. Il Progetto della Brigata Verde per l’impiego è una dimostrazione concreta di questo impegno condiviso.”  Giovanni Grandi, Titolare della sede AICS a Dakar

Il 25 novembre 2025 si è riunito a Bamako il sesto e ultimo Comitato Direttivo del Projet Brigade Verte pour l’Emploi et l’Environnement (PBVE), iniziativa presidenziale che ha coniugato rigenerazione ambientale, sicurezza alimentare e promozione dell’occupazione giovanile. L’incontro ha offerto l’occasione per fare il punto su un’iniziativa che, negli ultimi anni, ha saputo coniugare la tutela dell’ambiente con la creazione di nuove opportunità di lavoro per i giovani maliani.

Il “Projet de la Brigade Verte pour l’Emploi et l’Environnement” nasce con un obiettivo chiaro: restituire vitalità alle terre degradate e contrastare la desertificazione, coinvolgendo direttamente le comunità locali. Le brigate verdi, composte in gran parte da giovani, sono impegnate in attività di riforestazione, piantumazione e gestione sostenibile delle risorse naturali. In questo modo, il progetto non solo ha contribuito alla resilienza ambientale, ma è diventato anche un motore di inclusione socio-economica.

Un ruolo centrale in questo percorso è svolto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che ha accompagnato il PBVE con un sostegno tecnico e istituzionale costante. L’AICS ha contribuito al rafforzamento delle capacità locali, ha promosso il dialogo tra istituzioni e comunità e ha favorito l’integrazione del progetto nelle strategie nazionali di sviluppo sostenibile. Questo accompagnamento si è tradotto in un supporto operativo concreto, volto a garantire la qualità delle azioni, la trasparenza dei processi e la valorizzazione delle buone pratiche.

Durante questo ultimo comitato nazionale, i partecipanti hanno discusso dei risultati già raggiunti, nonostante le sfide climatiche e di sicurezza che hanno interessato le regioni del Sahel. L’intervento ha permesso la rigenerazione di 3.000 ettari di terre valorizzando e equipaggiando 22 siti distribuiti tra le Regioni di Kayes e Nioro, con un impatto diretto su migliaia di giovani, famiglie vulnerabili e migranti di ritorno. La messa a disposizione dei siti da parte delle comunità locali, sancita da atti ufficiali e validata dalle autorità comunali, ha permesso di consolidare il processo di riconoscimento e formalizzazione dei diritti di uso della terra, così da garantire che gli interventi di recupero e valorizzazione siano sostenibili nel tempo e non contestati, garantendo la sostenibilità delle azioni intraprese.

Le infrastrutture idro-agricole hanno conosciuto un avanzamento notevole: sono stati realizzati 89 pozzi riusciti, con acqua disponibile e utilizzabile per irrigazione, consumo o altre attività su 100 previsti, di cui oltre due terzi già equipaggiati; installati 61 campi fotovoltaici, cioè equipaggiati con impianti di pannelli solari installati per fornire energia elettrica ai sistemi di pompaggio dell’acqua, a servizio delle attività agricole e forestali.

Sono stati installati 46 serbatoi d’acqua su 50 previsti, coprendo quasi tutti i siti delle regioni di Kayes e Nioro. Questi serbatoi hanno reso possibile l’irrigazione dei terreni recuperati, la piantumazione della gomma arabica e il sostegno alle cooperative giovanili impegnate nella produzione agricola. Questi investimenti hanno reso possibile l’avvio della produzione agroforestale e la valorizzazione dei siti pilota.

Sul piano sociale ed economico, il progetto ha mobilitato e formato 1.500 giovani, organizzati in cooperative di produzione. Attraverso l’approccio HIMO (Haute Intensité de Main-d’œuvre), sono stati generati 4.500 impieghi “verdi”, ecologici, contribuendo a ridurre la disoccupazione giovanile e a rafforzare la coesione comunitaria. Le cooperative hanno beneficiato di sostegni concreti, come piccoli materiali ed equipaggiamenti, che hanno permesso di avviare attività generatrici di reddito in diversi settori, dall’agricoltura alla trasformazione locale.

Dal punto di vista ambientale, il PBVE ha avviato azioni di riduzione di produzione di anidride carbonica, con una prospettiva di riduzione di 300.000 tonnellate di CO₂ entro il 2030. La scelta strategica di favorire la piantazione di gomma arabica ha unito la dimensione ecologica alla valorizzazione economica, creando nuove opportunità di reddito per le comunità rurali.

Il progetto ha consolidato un dispositivo istituzionale, con comitati nazionali e regionali di direzione, un’unità di gestione operativa e il supporto tecnico dell’AICS, che ha garantito accompagnamento metodologico, trasparenza amministrativa e rafforzamento delle capacità locali.

Il dibattito si è concentrato, infine, anche sulle prospettive future: ampliare la copertura territoriale del progetto, consolidare i risultati ottenuti e rafforzare le partnership con istituzioni e attori internazionali. Il PBVE si conferma così un esempio concreto di come la cooperazione possa sostenere percorsi di sviluppo sostenibile, capaci di integrare ambiente, lavoro e inclusione sociale.

Per AICS e i partner della cooperazione, il progetto rappresenta un modello di intervento che dimostra come la lotta al cambiamento climatico e la promozione dell’occupazione giovanile possano procedere insieme, generando benefici duraturi per le comunità e contribuendo agli obiettivi globali di sviluppo sostenibile.

Il progetto PBVE rappresenta un esempio concreto di cooperazione efficace tra Mali e Italia, con il coinvolgimento diretto delle comunità locali, delle autorità comunali e delle strutture tecniche regionali. L’approccio partecipativo ha facilitato messa a disposizione dei terreni e rafforzato il senso di appartenenza.

Credito foto: AICS Dakar

 

 

Senegal – Conclusa la prima missione tecnica dell’Iniziativa VEROUS sulla promozione della transizione energetica all’interno del sistema universitario senegalese

Nell’ambito dell’Accordo tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, si è svolta dal 2 al 12 novembre scorsi una prima missione tecnica congiunta dedicata all’avvio e al rafforzamento della collaborazione operativa nell’ambito dell’Iniziativa VEROUS – Valorizzazione Energetica dei Residui Organici nelle Università Senegalesi.

L’iniziativa, finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso l’AICS e implementata dall’Agence Nationale pour les Énergies Renouvelables (ANER), promuove soluzioni innovative di gestione dei rifiuti organici nelle università senegalesi attraverso l’adozione di tecnologie di digestione anaerobica per la produzione di energia rinnovabile.

L’obiettivo è contribuire alla sostenibilità ambientale, al miglioramento dei servizi universitari e alla riduzione delle emissioni, rafforzando al contempo ricerca, innovazione e capacità locali.

La missione, svolta congiuntamente da AICS, sede di Dakar, ANER e dall’Università d’Annunzio, ha previsto un ampio itinerario tecnico che ha incluso le visite alle principali istituzioni accademiche coinvolte nell’iniziativa: Università di Dakar (UCAD), Università di Diamniadio (UAM), Università di Saint Louis (UGB), Politecnico di Thiès, Università di Bambey (UADB) insieme all’ISRA – Istituto Senegalese di Ricerca Agronomica, e Università di Ziguinchor (UASZ).

Questi sopralluoghi hanno permesso di consolidare la collaborazione tra i partner e di approfondire lo stato di avanzamento delle attività preliminari nei diversi siti selezionati. Nel corso della missione sono stati organizzati incontri tecnici con responsabili accademici e amministrativi, sono stati raccolti dati utili alla definizione delle soluzioni di valorizzazione energetica da implementare e sono stati discussi gli elementi necessari alla preparazione delle specifiche tecniche della gara d’appalto internazionale per la fornitura e l’installazione dei biodigestori.

La missione ha rappresentato un passaggio strategico per l’attuazione dell’Iniziativa VEROUS, ponendo le basi per l’avvio operativo delle attività e rafforzando la cooperazione scientifica e tecnica tra AICS Dakar, ANER e l’Università Gabriele d’Annunzio. Attraverso questo percorso congiunto, l’iniziativa contribuirà a diffondere modelli sostenibili di gestione dei residui organici e a promuovere la transizione energetica all'interno del sistema universitario senegalese.

 

Credito foto: AICS Dakar/Valentina Morini

Al via l’AEYA, l’Africa-Europe Youth Academy: al centro la leadership giovanile in Africa Sub-sahariana

È stato ufficialmente lanciato a Dakar, lo scorso 30 settembre, l’Africa-Europe Youth Academy (AEYA), un’iniziativa ambiziosa che punta a rafforzare la leadership dei giovani in 20 Paesi dell’Africa Sub-sahariana, promuovendo competenze, partenariati e opportunità in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Finanziato dall’Unione Europea con un investimento di 15 milioni di euro nell’ambito del programma Global Gateway Africa-Europa, il progetto è implementato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e da Expertise France, lead del consorzio.
Partner dell’iniziativa per AICS le Università di Torino, Pavia e l’Istituto Universitario Europeo e le Università Sokoine University of Agriculture (Tanzania); Arba Minch University (Etiopia) e Université Joseph Ki-Zerbo (Burkina Faso);
Alla base dell’AEYA c’è una convinzione semplice ma potente: i giovani non sono solo il futuro, sono il presente. Con la loro energia, creatività e visione, possono offrire soluzioni concrete alle sfide sociali, economiche e ambientali del nostro tempo. L’iniziativa nasce proprio per trasformare questo potenziale in motore di cambiamento, fornendo ai giovani gli strumenti per essere protagonisti del cambiamento, non solo nei loro Paesi ma anche nel dialogo tra Africa ed Europa. Un investimento sulla fiducia, sulla competenza e sulla visione delle nuove generazioni.
La struttura si articola su tre pilastri complementari: Unlock, liberare il potenziale dei giovani attraverso spazi pensati e gestiti da loro stessi; Amplify rafforzare la voce dei giovani leader, in particolare delle donne, tramite percorsi formativi, accompagnamento personalizzato e supporto concreto ai loro progetti; Connect: creare reti tra giovani, istituzioni, comunità e partner europei, per costruire connessioni solide e durature.
Il ruolo di AICS è centrale nel garantire che questi pilastri si traducano in risultati tangibili, grazie a una stretta collaborazione con istituzioni locali, associazioni giovanili, università e società civile.
Con l’AEYA si apre una nuova opportunità per valorizzare l’approccio italiano alla cooperazione, integrandolo in una visione europea condivisa e inscritta nel quadro del Global Gateway. Un’occasione per rafforzare il contributo italiano alla cooperazione delegata dell’Unione Europea e promuovere un dialogo più strutturato tra Italia, Europa e Africa.

Credito foto: AICS Dakar/Chiara Barison

La Cooperazione italiana presente all’Africa Food Systems Forum a Diamniadio, in Senegal

Si è concluso la scorsa settimana l'Africa Food Systems Forum 2025, un importante momento di incontro tra leader del settore pubblico e privato, politici, ricercatori, partner per lo sviluppo e giovani impegnati nella trasformazione dei sistemi alimentari in tutto il continente, attraverso investimenti, innovazione e politiche inclusive.
L’evento di quest’anno, incentrato sul tema: “La Gioventù Africana guida la collaborazione, l’innovazione e l’implementazione della trasformazione dei sistemi agroalimentari'” ha registrato un grande afflusso di pubblico.
L’Italia si è contraddistinta per la sua presenza con uno stand che ha riunito, sotto il coordinamento dell’Ambasciata d’Italia a Dakar, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’Italian Trade Agency e Cassa Depositi e Prestiti, offrendo così uno spazio di scambio, di dialogo, di conoscenza sull'impegno dell'Italia nella regione.
Un impegno rafforzato egualmente dalla missione a Dakar del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste On. Francesco Lollobrigida, che ha rappresentato l’Italia al Forum ed effettuato importanti incontri bilaterali con le autorità senegalesi, di altri Paesi africani e di organizzazioni internazionali.
Il Ministro Lollobrigida ha visitato lo stand Italia intrattenendosi con gli esperti agronomi della sede AICS di Dakar che hanno avuto modo di presentare i progetti agricoli finanziati dalla Cooperazione italiana in Senegal tra cui il PAPSEN, Programma d’Appoggio al Programma nazionale d’Investimento in Agricoltura- Senegal; il PAIS, Programma Agricolo Italia-Senegal; il PAFISEM, Progetto di appoggio allo sviluppo delle filiere delle sementi nel bacino del fiume Senegal e il PIESAN, progetto d’Intensificazione Eco Sostenibile dell’Agricoltura nelle Niayes.
Attraverso questi progetti la Cooperazione italiana promuove un’agricoltura sostenibile e resiliente contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sviluppo rurale delle popolazioni. Questo è parte di una strategia di intervento globale che mira ad uno sviluppo inclusivo attraverso un approccio partecipativo e multi-attore, collaborando con i governi locali, organizzazioni internazionali, ONG, imprese e associazioni della diaspora, favorendo partenariati pubblico-privati con il Sistema Italia e altri attori per garantire interventi sostenibili e ad alto impatto, sempre in una visione di sviluppo condiviso.

Credito foto: Ambasciata d'Italia a Dakar/Badara Preira

Credito foto: Ambasciata d'Italia a Dakar/Badara Preira

Credito foto: Ambasciata d'Italia a Dakar/Badara Preira

Credito foto: AICS Dakar/Chiara Barison

Senegal – Più di 500 giovani inseriti in differenti aziende nelle 14 regioni del paese grazie all’iniziativa FIT! Azione PAIJEF

528 giovani diplomati, di cui 308 donne e 220 uomini, sono stati inseriti con contratti di stage in 345 aziende nelle 14 regioni del Paese. Tra questi, sono state inserite anche 12 persone con disabilità (6 uomini e 6 donne). Sono questi i risultati rimarchevoli della prima fase del FIT! Azione PAIJEF (Progetto di sostegno all'inserimento di giovani e donne formati) che si è svolta da settembre 2024 a giugno 2025 per un periodo di 10 mesi.

La cerimonia di consegna degli attestati di tirocinio si è tenuta a Thiès lo scorso venerdì 18 luglio alla presenza del Ministro della Formazione professionale e tecnica, Amadou Moustapha Njekk Sarre, dell’Ambasciatrice d’Italia in Senegal, Caterina Bertolini e del Ministro del Lavoro, dell'impiego e dei rapporti con le istituzioni, Abass Fall.

Nell'ambito dell'azione FIT! Azione PAIJEF, guidata dal Ministero della Formazione Professionale e Tecnica (MFPT) e cofinanziata dall'UE e dall'AICS, il Ministero sta attuando attività relative all'inserimento professionale di giovani formati, uomini, donne e persone in situazione di handicap, nelle 14 regioni del Paese.

L'obiettivo è quello di promuovere la prima esperienza lavorativa per i giovani, anche nei mestieri che saranno utili per l'organizzazione ed esecuzione dei Giochi Olimpici Giovanili di Dakar 2026.
I settori a cui si è rivolta questa prima fase di integrazione sono stati principalmente il settore agroalimentare, alberghiero, turistico e della ristorazione, nonché il commercio e i servizi. A titolo esemplificativo, i profili assunti vanno dall'agente di marketing al tecnico agroalimentare, dal grafico all'informatico, dal contabile all'assistente di direzione.
"L'Italia e il Senegal sono partner strategici nel campo della formazione professionale e dell'integrazione dei giovani senegalesi, uomini e donne, nel mercato del lavoro. Nell'ambito della Strategia Senegal 2050 e del Piano Mattei per l'Africa, la Cooperazione italiana è impegnata a rafforzare il ruolo delle autorità locali e regionali, per garantire ai giovani senegalesi l'accesso a opportunità di lavoro dignitose in tutto il Paese. Il progetto PAIJEF fa parte di un'iniziativa più ampia messa in atto grazie a un impegno collettivo dell'Unione Europea, in particolare con il progetto FIT! Sénégal - Accompagner les jeunes vers l'emploi dans le cadre des JOJ Dakar 2026" ha dichiarato S.E. l'Ambasciatrice italiana in Senegal durante la cerimonia.
La presenza dei giovani tirocinanti e dei responsabili delle aziende che li hanno impiegati ha contribuito a promuovere e diffondere i risultati dell'iniziativa, basata su una proficua collaborazione tra il Ministero della Formazione Professionale e Tecnica (MFPT) e l'ecosistema di attori coinvolti nell'integrazione professionale a livello locale.

Credito foto: AICS Dakar/Chiara Barison

Credito foto: AICS Dakar/Chiara Barison

Credito foto: Ambasciata d'Italia a Dakar/Aicha Thioub

Credito foto: Ambasciata d'Italia a Dakar/Aicha Thioub

La diaspora maliana: pilastro di competenze per lo sviluppo nazionale. La testimonianza della sede AICS di Dakar al Forum Internazionale di Bamako

Nel quadro del Forum Internazionale della Diaspora, il terzo panel ha acceso i riflettori sul tema cruciale, la mobilitazione delle competenze della diaspora per lo sviluppo nazionale. Un tema che risuona con forza nell’attuale contesto di sviluppo sostenibile, in cui la diaspora maliana rappresenta non solo un ponte culturale, ma soprattutto un motore strategico di innovazione, competenze e impegno civico.
Tra i protagonisti del dibattito, Giovanni Grandi, Titolare della sede AICS a Dakar, il quale ha apportato una prospettiva concreta sull’importanza di includere la diaspora nei percorsi di cooperazione. Un intervento carico di esperienza e visione. Grandi ha condiviso i risultati e le sfide dei programmi che, sotto la regia dell’AICS, coinvolgono attivamente le comunità maliane all’estero nei processi di sviluppo locale e nazionale. Sono stati evidenziati progetti che spaziano dall’agroecologia alla formazione professionale, passando per il rafforzamento delle capacità istituzionali in settori chiave come l’imprenditoria giovanile. Il titolare di AICS Dakar ha sottolineato di come la collaborazione tra l’Agenzia e la diaspora maliana sia fondata su valori condivisi quali senso di appartenenza, co-sviluppo, inclusione, e la valorizzazione dei saperi della diaspora stessa.
L’intervento ha lanciato un messaggio chiaro: le competenze della diaspora non sono accessorie, ma centrali. La Cooperazione italiana, attraverso l’AICS, intende continuare a costruire ponti strategici con la diaspora, promuovendo forme di partecipazione che siano stabili, strutturate e riconosciute dalle istituzioni locali.

Credito foto: Commissariato alla Sicurezza alimentare maliano

Credito foto: Commissariato alla Sicurezza alimentare maliano

Credito foto: AICS Dakar/Claudia Berlendis

 

Mali – Consultazione sul piano nazionale di risposta all’insicurezza alimentare: verso un approccio sostenibile inclusivo

Sotto la presidenza di Sua Eccellenza Abdoulaye DIOP, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si è tenuto il 26 maggio 2025 un'importante consultazione sul Piano Nazionale di Risposta all'Insicurezza Alimentare. L'evento ha visto la partecipazione di attori chiave del settore umanitario e dello sviluppo, tra cui il Ministro Commissario alla Sicurezza Alimentare, il Capo della Delegazione dell'Unione Europea, le rappresentanze diplomatiche accreditate in Mali, diversi partner tecnici e finanziari impegnati nella lotta contro la vulnerabilità alimentare.

Un forte impegno per la protezione delle popolazioni vulnerabili

Secondo le stime attuali, in Mali ci sono circa 5,9 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria a causa dell'insicurezza alimentare e nutrizionale e la crisi prolungata nel paese ha portato a una situazione di vulnerabilità estrema, con 8,8 milioni di persone in stato di bisogno, di cui 1,8 milioni che necessitano di assistenza umanitaria urgente.
Questi numeri evidenziano la gravità della crisi alimentare e la necessità di interventi coordinati per garantire l'accesso al cibo, ai servizi sanitari e alla protezione delle popolazioni più vulnerabili.
Questo Piano Nazionale di Risposta, gestito e pianificato dal Commissariato alla Sicurezza alimentare, si inserisce in una strategia mirata alla protezione della vita e della dignità delle popolazioni più colpite dall'insicurezza alimentare e nutrizionale, avente come obiettivo principale l’assistenza multisettoriale di emergenza, in linea con la visione che pone le necessità primarie dei cittadini al centro delle politiche pubbliche nazionali.
Per affrontare la crisi alimentare, il piano prevede un intervento mirato avente come beneficiari circa 4,7 milioni di persone vulnerabili, con un budget complessivo di 704M€, suddiviso tra settori chiave come la sicurezza alimentare e nutrizionale, per garantire l'accesso a cibo sufficiente e di qualità, la salute, per affrontare la malnutrizione e altre emergenze sanitarie e l’istruzione, per assicurare la continuità dell'apprendimento nonostante le difficoltà socio-economiche, l’igiene e sanificazione, per migliorare le condizioni di vita e prevenire rischi sanitari.

Ruolo strategico dell’AICS e del progetto Brigade Verte

Durante la discussione, è stato evidenziato il contributo significativo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che sostiene programmi innovativi volti alla sicurezza alimentare e alla resilienza socio-economica delle comunità maliane. L’AICS, già impegnata in numerosi progetti nel paese, ha dimostrato in questi anni la necessità di un approccio integrato, con particolare attenzione al rafforzamento delle capacità produttive locali come testimoniato dal progetto a credito d’aiuto denominato “Brigade verte pour l’emploi et l’environnement”.
L’iniziativa chiave, più volte citata durante l’incontro, è focalizzata sulla gestione sostenibile delle risorse naturali e sulla lotta alla desertificazione. L’AICS opera in stretta collaborazione con le autorità maliane per promuovere pratiche agricole eco-sostenibili, contribuendo a mitigare l'impatto del cambiamento climatico e ad assicurare una sicurezza alimentare duratura.

Verso una transizione resiliente e sostenibile

Durante il suo intervento, il Ministro Abdoulaye DIOP ha riconosciuto l'impegno dei partner umanitari, ma ha sottolineato che l'obiettivo del Mali non deve essere una dipendenza costante dall'assistenza umanitaria, bensì una transizione verso la resilienza e lo sviluppo sostenibile. Ha ribadito l'importanza di un'azione collettiva, dove tutti gli attori collaborano per fornire risposte efficaci e coordinate alle necessità del paese.

Raccomandazioni e rafforzamento del coordinamento

L'evento ha incluso una sessione di confronto, durante la quale i partner tecnici e finanziari hanno condiviso analisi e formulato raccomandazioni per migliorare la gestione degli aiuti e rafforzare le sinergie con le strategie del governo.
Tra le principali azioni suggerite una maggiore integrazione tra aiuti umanitari e strategie di sviluppo per garantire una risposta più duratura; il rafforzamento del supporto alle istituzioni locali, per ottimizzare la gestione delle risorse e degli interventi e una aggiore collaborazione tra i partner, per evitare duplicazioni e migliorare la distribuzione delle risorse.
La consultazione sul Piano Nazionale di Risposta all'Insicurezza Alimentare, in conclusione, rappresenta un passo cruciale per il Mali, non solo per affrontare le emergenze delle popolazioni vulnerabili, ma anche per avviare una strategia di resilienza e sviluppo duraturo.

Credito foto: Ministero Affari Esteri maliano

 

Credito foto: Ministero Affari Esteri maliano

Si conclude MACFRUT 2025: il professore senegalese Michel B. Diop premiato per il suo intervento

Durante l’ultima giornata della Fiera Macfrut, la delegazione di AICS Dakar è stata impegnata in diverse attività. Gli imprenditori senegalesi, insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni, si sono dedicati agli ultimi incontri B2B con gli espositori italiani.
L’esperto agronomo della sede AICS di Dakar, il Dott. Giuseppe Busalacchi, e il coordinatore del progetto PIESAN, il Dott. Tanor Meissa Dieng, hanno partecipato al panel intitolato: “Il ruolo del credito di aiuto nello sviluppo agroalimentare: esperienze ed opportunità” organizzato da AICS Roma.
Illustrate, in questo quadro, le sfide e opportunità dello sviluppo rurale in Senegal e le iniziative della Cooperazione italiana, e i risultati raggiunti, l’impatto e lezioni apprese nell’implementazione del progetto PIESAN, finanziato da AICS con un credito di aiuto di 10M di euro.
Successivamente, l’esperto agronomo di AICS Dakar, ha facilitato un incontro tra il Direttore Generale dell’ANER e il Prof. Giancarlo Colelli, ordinario della cattedra di tecnologie post-raccolta presso l’Università di Foggia, per discutere della co-progettazione di una nuova iniziativa, finanziata da AICS, per l’installazione di celle frigo solarizzate per lo stoccaggio di prodotti orto-frutticoli.
La giornata si è conclusa con l’assegnazione al Professore in Scienze Agronomiche e Tecnologia Alimentare presso l’Università Gaston Berger di Saint-Louis, Michel Bakar Diop, da parte del comitato tecnico del convegno internazionale Frutic 2025, del secondo premio come migliore esposizione orale, per la sua presentazione: “Potential for a low-cost greenhouse technology to optimize drying conditions of fruits and vegetable in Senegal for storage”.

 

La sede AICS di Dakar protagonista a MACFRUT 2025

La delegazione senegalese, invitata da AICS Dakar a Macfrut - il rinomato salone internazionale dedicato all'ortofrutta che si tiene a Rimini, in Italia - è stata protagonista degli eventi didattici e divulgativi organizzati in contemporanea alla Fiera mercoledi 7 maggio.

Il Direttore dell’Agenzia Nazionale delle Energie Rinnovabili senegalese (ANER), Dott. Diouma Kobor, ha partecipato al panel "Agrivoltaics: Harvesting solar energy in the Mediterranean" organizzato da Res4Africa, in cui diversi partner internazionali hanno discusso sugli sviluppi dell’applicazione del fotovoltaico nei paesi di appartenenza e condiviso i programmi e le sfide da affrontare nel prossimo futuro. Il Dott. Kobor ha illustrato lo stato dell’arte del fotovoltaico in Senegal, sottolineando le enormi potenzialità del Paese, grazie all’elevata media annuale di irradiazione solare, e presentato i prossimi progetti dell’ANER, tra i quali, uno in via di definizione con AICS Dakar, per l’installazione di celle frigorifere per lo stoccaggio di prodotti orto-frutticoli, alimentate a pannelli solari.

Il Dott. Michel Bakar Diop, Professore e ricercatore in Scienze Agronomiche e Tecnologia Alimentare, presso l’Università Gaston Berger di Saint-Louis, ha invece partecipato al convegno Frutic 2025, durante il quale ha condotto la presentazione dal titolo “Potential for a low-cost greenhouse technology to optimize drying conditions of fruits and vegetable in Senegal for storage”, esponendo i risultati delle ricerche dell’Università sull’essicazione solare di prodotti orto-frutticoli con tecnologie utilizzabili dai piccoli agricoltori locali.