Dakar - In Senegal il 60% della popolazione attiva vive in ambiente rurale e deve, in gran parte, il proprio reddito alle attività del settore primario: agricoltura, allevamento, pesca, prodotti della foresta. E' una popolazione colpita da fenomeni di forte povertà: si tratta principalmente di donne, giovani e piccoli agricoltori che sopravvivono grazie a un’agricoltura familiare di sussistenza su appezzamenti di dimensioni ridotte. La situazione delle famiglie contadine è resa ancora più vulnerabile dal fatto che l’isolamento di molte zone rurali rende difficoltoso anche l’accesso ai servizi di base. In questi contesti il livello di sicurezza alimentare continua a essere insoddisfacente.
L’esempio del riso, il principale cereale consumato in Senegal, è illuminante: il fabbisogno annuale del paese è soddisfatto solamente per un terzo dalla produzione interna. Le donne, attive per oltre il 70% nel settore agricolo, si occupano di coltivare il campo familiare, oppure piccoli campi individuali o perimetri orticoli collettivi, e di trasformare i prodotti agricoli. Poiché l’agricoltura senegalese è poco modernizzata e non sono diffuse attrezzature meccaniche avanzate, le donne affrontano tutte le attività produttive con la sola forza fisica, oltre a occuparsi della cura della famiglia. Il regime fondiario del paese, la cui riforma è attesa da anni, e una tradizione culturale che vede le terre in “uso” alle donne su concessione del capofamiglia, aggravano le difficoltà delle donne ad assicurare il benessere familiare.
Proprio sulla base di questi fattori la Cooperazione italiana ha varato il Programma d’Appoggio al Programma Nazionale d’Investimento dell’Agricoltura in Senegal (PAPSEN) con gli obiettivi di aumentare le produzioni agricole, migliorare i redditi rurali, aumentare la sicurezza alimentare, promuovere lo sviluppo economico locale e favorire l’empowerment delle donne.
PAPSEN ha già contribuito a incrementare i redditi delle comunità di intervento attraverso la diversificazione delle produzioni agricole, la diffusione di pratiche colturali moderne e il miglioramento delle capacità tecniche e imprenditoriali degli agricoltori. I principali interventi riguardano la sistemazione idraulica di zone vallive a riso e di perimetri ortofrutticoli irrigui, la fornitura di input agricoli (sementi, fertilizzanti) e attrezzature, la formazione e l’assistenza tecnica ai produttori e il sostegno allo sviluppo della piccola impresa e del partenariato pubblico-privato. Le comunità territoriali, infatti, sono al centro del dispositivo di sostegno dello sviluppo locale. La costruzione e la riabilitazione di piste rurali, la realizzazione di infrastrutture socio-comunitarie, l’appoggio alla formulazione degli strumenti di pianificazione comunali e la formazione degli amministratori locali sono ulteriori attività a sostegno dello sviluppo dei territori.
Nelle regioni di Thies, Diourbel e Fatick, 400 ettari saranno messi a coltura per l’orticoltura irrigua goccia a goccia, suddivisi in piccole aziende comunitarie di 5-20 ettari. Un centro di riferimento sarà realizzato a Diourbel per la formazione la fornitura di servizi d’assistenza tecnica ai produttori e alle produttrici impegnati nell’orticoltura. Inoltre, un aumento significativo delle superfici coltivate a riso pluviale è previsto grazie alla sistemazione di 10mila ettari di vallate in media e alta Casamance. E ancora, circa 100 km di nuove piste rurali saranno realizzate, così come un centinaio d’infrastrutture socio-comunitarie per la conservazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.
Gli agricoltori di Sedhiou e di Kolda, in maggioranza donne, sono stati formati e hanno ricevuto assistenza tecnica nella gestione delle sistemazioni irrigue e nelle tecniche colturali. Un fondo di credito agricolo sarà messo a loro disposizione, in collaborazione con istituzioni finanziarie di prossimità, per la creazione lo sviluppo di piccole imprese agroalimentari.
Oltre al sostegno tecnico e finanziario, alla produzione agricola e allo sviluppo rurale, il programma sta realizzando un diagnostico partecipativo nelle zone d’intervento per identificare gli ostacoli e le priorità delle donne che vivono in ambiente rurale. L’obiettivo è di sviluppare, con il Ministero senegalese dell’Agricoltura, un trasferimento di competenze per l’elaborazione di una metodologia in grado di misurare l’impatto degli interventi nazionali sull’empowerment delle donne e orientare le scelte del governo sulla sicurezza alimentare in un’ottica di uguaglianza di genere.
A cura di:
Liliana Petri
Coordinatore PACERSEN