Innovazione, sostenibilità e inclusione: l’AICS al SIAGRO, il Salone internazionale delle industrie e delle tecniche agroalimentari

L'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) partecipa alla 13ª edizione di SIAGRO, il Salone internazionale delle industrie e delle tecniche agroalimentari, in programma dal 30 novembre al 2 dicembre 2023 a Dakar.

L’evento attrae professionisti del settore agricolo e agroalimentare e industriali della regione dell'Africa occidentale e centrale, oltre a investitori, acquirenti e fornitori di servizi.

La partecipazione di AICS a questo importante evento è stata resa possibile grazie a ITA DAKAR (Italian Trade Agency), che ha messo a disposizione di AICS uno stand accanto a diverse aziende italiane. Si è trattato di un'ulteriore occasione per promuovere la complementarietà tra le iniziative e i programmi finanziati da AICS a favore del settore agricolo senegalese e di un modello di business Innovativo, Sostenibile e Inclusivo (ISI), da un lato, e le attività di ITA per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese italiane e promuovere gli scambi commerciali con i partner dell'Africa occidentale, dall'altro.

A cura di Aldo CERA

Creare occupazione e redditi dignitosi. Firmato in Mali l’accordo del progetto AN KA BAARA

Si è svolta ieri presso l’Ambasciata d’Italia a Bamako la cerimonia di firma dell’accordo multibilaterale del progetto “An Ka Baara – Travail décent et augmentation des revenus dans les filières de la mangue et de l’horticulture”, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bamako, Stefano Dejak, del Titolare della sede AICS di Dakar, Marco Falcone e del Direttore dell'ILO, Frédéric Lapeyre.

Il progetto mira a contribuire alle priorità strategiche di sviluppo e trasformazione strutturale dell’economia maliana per creare occupazione e redditi più dignitosi per giovani e donne, attraverso interventi in due sottosettori agricoli caratterizzati da potenziale valore aggiunto: il settore del mango e dell’orticoltura moderna.

I beneficiari saranno giovani e donne tra i 15 e i 34 anni e micro, piccole e medie imprese, per un totale stimato di circa 16.900 persone delle Regioni di Sikasso, Koulikoro e il distretto di Bamako.

Questa partnership consolidata tra ILO e l’Italia riflette il grande interesse che l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha per il settore giovanile, dell’impiego e della formazione professionale.

I beneficiari, grazie a un percorso di formazione, potranno essere protagonisti dello sviluppo del proprio paese in collaborazione con le istituzioni maliane, italiane e del sistema delle Nazioni Unite.

A cura di  Claudia Berlendis


OR DUR, dalla discarica di Mbeubeuss, in Senegal, il riscatto dei recuperatori e delle recuperatrici

Mbeubeuss, Senegal. Discarica a cielo aperto. Quanti e quali sono gli immaginari possibili?

Può un luogo che richiama sovente degrado, abbandono, sporcizia diventare un luogo di riscatto e punto di partenza verso un cambiamento collettivo?

La risposta è affermativa anche se non scontata e comincia dalle storie delle persone che animano questi luoghi, ovvero i recuperatori e le recuperatrici.

In una serie di scatti firmati Mattia Alberani appare chiara la fierezza disarmante. Uomini e donne che escono da un racconto pietista e che, al contrario, rivendicano con forza la loro scelta di fare quello che fanno. Come Fatoumata Ba, detta Aicha, da sette anni a Mbeubeuss dopo una breve carriera come venditrice di biglietti di bus. Un lavoro precario, precisa. Parlando invece del suo mestiere di recuperatrice lo associa immediatamente alla parola indipendenza. È grazie a quanto guadagna qui che è riuscita a scolarizzare i suoi otto figli. O, ancora, Marie Rose Mendy, 38 anni, che racconta di come lavorare in discarica le permetta di alimentare la sua piccola impresa di allevamento di suini. Non solo indipendenza quindi ma, soprattutto, autonomia.

Figura di primo piano a Mbeubeuss, è Coura Ndiaye, qui dal 1986, che di cose ne ha viste cambiare. Ne sa qualcosa di autonomia, la signora Ndiaye, co-fondatrice e in passato anche Presidentessa dell’associazione dei recuperatori, Bokk Djomm. È lei l’interlocutrice principale con cui i partner collaborano per far vivere i progetti e le speranze di tanti. Ci crede e lo afferma, una discarica può diventare il luogo del cambiamento, dove gli oggetti gettati vengono riutilizzati, dove il lavoro è libertà di scelta, dove i lavoratori si vedono garantiti i diritti fondamentali e lo sguardo è di fiero riscatto.

Le loro storie saranno presto disponibili in una pubblicazione digitale realizzata da Offroad studios per la sede di Dakar dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e che racconterà "OR DUR", titolo della mostra inaugurata lo scorso 24 novembre, sempre a Dakar.

La mostra era parte integrante dell’evento di capitalizzazione della componente sulla formalizzazione dei lavoratori della discarica di Mbeubeuss del progetto per la Promozione dell’imprenditoria formale, innovativa e sostenibile in Senegal e in Gambia PIFIS/PROMEFI, sostenuto da AICS in partenariato con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e l'OSC LVIA.

LVIA, in particolare, ha coordinato la parte di messa in relazione con gli artisti che hanno offerto le loro opere affinché il progetto mettesse in evidenza, attraverso le foto, le attività di upcycling e recycling di un altro programma finanziato da AICS e di cui LVIA è partner, PRO.VI.VES (Programma per la valorizzazione dell’impresa verde e sociale per l’innovazione, la crescita e il lavoro).

Il filo rosso che ha guidato questa capitalizzazione si inserisce nella linea di lavoro che la sede AICS di Dakar ha sviluppato in questi anni per rafforzare le dinamiche di collaborazione tra differenti soggetti esecutori al fine di rendere più incisivo il supporto di AICS nel Paese.

Come precisa la Dott.ssa Maura Pazzi, referente società civile per la sede: “Visto il delicato settore di intervento e la complessità della realtà sociale a Mbeubess, abbiamo fatto in modo che il lavoro di capitalizzazione si basasse sul principio di community engagement. Si tratta quindi di un lavoro partecipativo con i recuperatori che hanno creato la Cooperativa Bokk Djomm. Sui 2000 recuperatori che sono stati recensiti in discarica, ad oggi aderiscono alla cooperativa circa 800 persone”. I risultati dimostrano quanto una cooperazione di persone per le persone possa essere efficace.

A cura di Chiara Barison





Crezione di impiego, inserimento professionale e formalizzazione delle imprese in Senegal: l’Italia e l’ILO lanciano il programma “ADIJEFE”

Nel momento in cui il Governo senegalese lavora all’elaborazione del Plan Senegal Emergent - Priorité Jeunesse, l’Italia ha firmato il 20 ottobre scorso a Dakar un importante accordo con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) per proseguire nella messa a punto di una strategia pluriennale rispetto al settore dell’inserimento professionale e dell’impiego dei giovani.

Lavorare a sostenere le opportunità di lavoro per i giovani senegalesi vuol dire, pero’, anche rafforzare il tessuto imprenditoriale locale, fatto di micro e piccole imprese, affinché queste ultime abbiano la capacità reale di assorbire quei 100.000 giovani senegalesi formati che ogni anno ambiscono ad entrare nel mercato del lavoro formale.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Dakar ha strutturato in questi ultimi anni e per il triennio a venire (2024-2026) un portafoglio nel settore della creazione di impiego giovanile che vale complessivamente circa 35 milioni di euro e che avrà come obiettivo principale quello di inserire migliaia di giovani senegalesi formati, con un’attenzione particolare anche alle persone diversamente abili.

Il progetto dell’ILO, finanziato dall’AICS per i prossimi due anni e denominato “Stimolare la creazione di posti di lavoro dignitosi migliorando il dispositivo di inserimento dei giovani, uomini e donne, e la formalizzazione delle imprese in Senegal”, si inserisce perfettamente in questa strategia della cooperazione italiana di Dakar promuovendo concretamente l’idea del lavoro dignitoso e ben remunerato, la territorializzazione delle opportunità in tutte le zone del Paese e la piena formalizzazione del settore privato senegalese, unico e vero potenziale motore d’impiego dei giovani in Senegal.

A cura di  Francesco Mele

Donne, giovani e imprenditoria sociale in Mali: pilastri di un avvenire sostenibile e inclusivo

Incentivare lo sviluppo endogeno, inclusivo e sostenibile nel settore privato è uno degli obiettivi che l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), vuole raggiungere attraverso l’Iniziativa regionale d’emergenza a favore delle popolazioni toccate dalla crisi umanitaria ed economica in Mali e in Senegal.

Il programma regionale, lanciato nell’ottobre 2022, vuole rispondere, da un lato, ai bisogni umanitari nelle regioni del centro e del nord del Mali, attraverso attività finalizzate al rafforzamento della sicurezza alimentare, alla lotta alla malnutrizione e all’accesso ai servizi sanitari. Dall’altro, sostenendo il settore privato nelle regioni meridionali del paese ed in Senegal, colpite dagli effetti della pandemia COVID-19.

È in questo contesto che si inserisce il progetto implementato dal VIS in consorzio con LVIA, COOPI e i partner locali ADAFO e APDF. L’obiettivo è di appoggiare le “Donne, i giovani e l’imprenditoria sociale come pilastri di un avvenire sostenibile e inclusivo”, contribuendo così a migliorare la resilienza delle popolazioni più vulnerabili in Senegal e in Mali.

Il 17 ottobre 2023 è stata organizzata una cerimonia di consegna ufficiale di attrezzature e materie prime a 8 associazioni e cooperative femminili e di giovani imprenditori di Bamako per un importo globale di 30.000 Euro.

Alle cooperative dedite alla trasformazione agro-alimentare sono stati consegnati mulini elettrici, macchine per la torrefazione delle arachidi, essiccatoi a gas, forni metallici, secchi, pentole e prodotti agricoli.

Alle cooperative che si occupano di pescicoltura è stato fornito materiale per la lavorazione del pesce essiccato e mangime per pesci.  Alle cooperative che si occupano di allevamento bovino sono state consegnate cinque vacche, due abbeveratoi e 40 sacchi di mangime per animali.

Infine, alle cooperative di giovani artigiani sono stati forniti materiali per la lavorazione della pelle, del legno e per l’oreficeria.

96 persone appartenenti alle 8 cooperative hanno inoltre seguito una formazione sulla gestione di impresa.

Tra i risultati da raggiungere, il progetto prevede il miglioramento della sostenibilità e della redditività aziendale attraverso l’organizzazione di formazioni per l’accompagnamento e il consolidamento delle imprese (management e sviluppo organizzativo, marketing e comunicazione, fabbricazione e formalizzazione), con l’acquisto di attrezzature, materie prime e la riabilitazione di locali per la produzione.

Un altro risultato dell’iniziativa in corso, riguarda il miglioramento delle competenze trasversali e l’inserimento lavorativo decente per le donne e i giovani appartenenti a gruppi vulnerabili, attraverso un sostegno psicosociale, la messa a disposizione di borse di studio e di lavoro nelle imprese comunitarie.

Rafforzare il dialogo tra cittadini, comunità e istituzioni locali sull’autonomizzazione delle donne, l’imprenditoria sociale e lo sviluppo sostenibile, sono tra gli ambiziosi risultati che il progetto vuole perseguire attraverso incontri con le autorità locali e campagne d’informazione.

A cura di  Claudia Berlendis




Senegal – Sostegno al settore orticolo nazionale: il PIESAN finanzia attività per un valore di 1.500.000 euro

Si è tenuta l’8 agosto scorso, presso l'auditorium del Ministero dell'Agricoltura, delle Attrezzature Rurali e della Sovranità Alimentare del Senegal (MAERSA), a Diamniadio, la cerimonia di consegna degli assegni ai beneficiari di progetti individuali, campi scuola dimostrativi, unità di trasformazione e cooperative del Progetto d’Intensificazione Eco-Sostenibile dell'Agricoltura nelle Niayes (PIESAN).

La cerimonia è stata presieduta dal Ministro del MAERSA, Aly Ngouille NDIAYE, e dal Vice Titolare della sede di Dakar dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Aldo CERA.

Il progetto PIESAN, finanziato dall’AICS attraverso un contributo di 10 milioni di euro di credito agevolato e 360.000 euro a fondo perduto, è implementato dal Ministero dell'Agricoltura, delle Attrezzature Rurali e della Sovranità Alimentare del Senegal.

Il Ministro dell’agricoltura senegalese ha evidenziato come il PIESAN si integri nelle linee guida stabilite dalla politica pubblica, in particolare in relazione all'aumento sostenibile della produzione orticola e di come la sua implementazione consentirà una riduzione delle importazioni, un miglioramento complessivo dei sistemi alimentari e l'inclusione di donne e giovani nell'imprenditoria agricola.

Nel suo intervento, il Vice Titolare della sede AICS di Dakar ha sottolineato che “Da febbraio 2021, data di inizio delle attività progettuali, AICS ha già concesso il 70% del Credito Concessionale e speso il 50% del contributo a fondo perduto che, grazie all'ottimo lavoro svolto dall'Unità di Gestione del Progetto, ha permesso di raggiungere risultati concreti” e ha confermato “l'impegno dell'Italia a sostenere la sicurezza e la sovranità alimentare e lo sviluppo del mondo rurale in Senegal per gli anni a venire”.

Nel corso della cerimonia sono stati assegnati ai beneficiari 1.012.500.000 franchi CFA per finanziare 222 progetti individuali (850.000.000 franchi CFA), l'installazione di 6 campi scuola dimostrativi (27.500. 000FCFA), l'acquisto di attrezzature per 4 unità di trasformazione (40.000.000 FCFA), 10 sovvenzioni ad altrettante società cooperative per l'acquisto di trattori (70.000.000 FCFA) e sostegno ad altre 5 società cooperative per l'attuazione del loro piano d'azione (25.000.000 FCFA).

 

A cura di Giuseppe Busalacchi

 

Mali – A Kayes AICS supporta la valorizzazione sostenibile delle risorse naturali e il risanamento delle terre con il progetto «Brigata verde per l’impiego»

Ad inizio luglio, una missione di monitoraggio e verifica del Comitato Nazionale di Pilotaggio del programma «Brigata verde per l’impiego» si è resa a Kayes per verificare lo stato di avanzamento delle attività.
Il programma, finanziato dalla Cooperazione italiana con il supporto tecnico dell’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo (AICS), interviene nella regione di Kayes, nell’ovest del Mali (distretti di Kayes, Bafoulabé e Yelimané) e di Nioro du Sahel (distretti di Nioro e Diema).
L’obiettivo è quello di rafforzare la resilienza nelle zone affette dalla desertificazione e dal degrado delle terre attraverso il sostegno e la valorizzazione sostenibile delle risorse naturali. Nello specifico il programma intende favorire la creazione di posti di lavoro nel settore agroforestale grazie al risanamento di 3.000 ettari di terra nella regione di Kayes ed al coinvolgimento di giovani formati in attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale (efficienza energetica all'orizzonte 2030).
La missione, composta dal Vice Commissario alla Sicurezza Alimentare M. Amadou Dembelé, dal Coordinatore nazionale del programma M. Mamadou Tomoda, dai rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Rurale, dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile, dell’Imprenditoria Nazionale, dell’Impiego e della Formazione professionale, dell’Amministrazione e della Collettività territoriale, dell’Economia e delle Finanze, ha espresso la propria soddisfazione per lo stato di avanzamento delle attività.
Tra i principali risultati previsti dal programma : la realizzazione di 25 perimetri di 120 ha, previsti per 1.500 giovani agricoltori beneficiari, suddivisi in 115 ha piantumati con l’acacia del Senegal per la produzione di gomma arabica e di 5 ha di perimetri orticoli dotati di recinzione, due pozzi perforati con serbatoio e pompa solare, magazzini e locali tecnici; la formazione di 1.500 giovani agricoltori sulle tecniche di produzione agroforestali e sulla gestione e il funzionamento delle cooperative create in ogni perimetro; la creazione di 3.000 posti di lavoro temporanei per i giovani che parteciperanno ai lavori di sistemazione dei perimetri; la contribuzione al sequestro di 300.000 t di CO2 e all’adozione di misure a bassa emissione di carbone.

A cura di Saverio Frazzoli

A Macfrut l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) protagonista nella promozione dello sviluppo rurale e di pratiche eco-sostenibili

In occasione della 40esima edizione della Fiera Internazionale dell'Ortofrutta Macfrut, evento di riferimento per i professionisti che operano nel settore ortofrutticolo nazionale e internazionale, tenutasi a Rimini dal 03 al 05 maggio, la sede di Dakar dell’AICS è stata protagonista nella promozione dello sviluppo rurale in Senegal con programmi di intensificazione colturale dell’orticoltura e risicoltura e di promozione di pratiche eco-sostenibili.

La sede, rappresentata dal Vice Titolare della sede, il Dott. Aldo Cera e dal Dott. Giuseppe Busalacchi, esperto agronomo, ha affiancato una delegazione di rappresentanti delle Istituzioni, cooperative e produttori agricoli senegalesi, presenti alla fiera.

La Delegazione ha presentato le attività e i risultati raggiunti negli ambiti dei progetti PIESAN e PAPSEN-PAIS, entrambi finanziati da AICS.

I delegati hanno avuto inoltre l’occasione di conoscere tecnologie innovative del settore agricolo proposte da aziende italiane; apprendere nuove tecniche colturali; promuovere i prodotti locali e le potenzialità del settore agricolo senegalese; confrontarsi con altri agricoltori provenienti da diverse realtà sulle problematiche legate alla produzione agricola e sulle sfide future legate alla sicurezza alimentare dovute anche dai progressivi cambiamenti climatici.

Successivamente alla fiera Macfrut, l’8 e il 9 maggio, la delegazione senegalese e AICS Dakar hanno potuto recarsi presso aziende agricole e imprese italiane produttrici di macchinari ed equipaggiamenti per l’agricoltura, al fine di incentivare la realizzazione di nuovi partenariati tecnici e commerciali con imprese italiane; favorire opportunità di investimenti sostenibili nei Paesi partner della Cooperazione italiana  e incentivare l’importazione di tecnologie e servizi che per l’esportazione di prodotti.

Tra le aziende visitate, Urbinati srl, leader nella progettazione e produzione di sistemi modulari per l’automazione dei processi produttivi all’interno dei vivai, dove è stata presentata la vasta gamma di macchinari e tecnologie.

I Vivai Battistini, azienda specializzata nella produzione di piante fruttifere come portainnesti  micropropagati, piante da frutto innestate e specie fruttifere autoradicate, dove è stato mostrato l’intero processo produttivo, dai laboratori di micropropagazione fino alle serre per la crescita e maturazione delle piante.

Roboqbo, azienda leader nella ricerca, progettazione e produzione di impianti per la trasformazione di prodotti agricoli dove la delegazione ha potuto osservare il processo di produzione dei differenti macchinari e l’applicazione pratica, attraverso una sessione di dimostrazione di preparazione di una marmellata e una crema pasticciera.

Infine, ultima tappa della visita, lo stabilimento di Apofruit, un’impresa cooperativa specializzata nella produzione di ortofrutta, dove, in particolare, sono stati visitati gli impianti di lavaggio, selezione e impacchettamento di patate e cipolle.

Un’esperienza arricchente che getta le basi di fruttuose future collaborazioni.

A cura di  Giuseppe Busalacchi

Acqua, una priorità per lo sviluppo sostenibile

Nell’ambito dei programmi di cooperazione delegata (Unione Europea), l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Dakar ha realizzato l’azione denominata PLASEPRI/PASPED, in collaborazione col Ministero della Microfinanza e dell’Economia sociale e solidale della Repubblica del Senegal. Nel periodo febbraio 2019 – gennaio 2023, il PASPED ha promosso una serie di opportunità concrete per le imprese (1.326 imprese hanno ricevuto un accompagnamento tecnico, delle quali 195 locali e 51 della diaspora hanno ricevuto anche un accompagnamento finanziario, consentendo di sostenere/salvare 7.378 posti di lavoro) e per giovani senegalesi (2.306 giovani, di cui il 50% donne, hanno sottoscritto un contratto di stage della durata 9 o 12 mesi, in 1.064 aziende formali).
In particolare il meccanismo del finanziamento alle imprese ha previsto di destinare il 20% dell’importo totale per la produzione o la fornitura di beni di prima necessità alle comunità locali (produzione/azione solidale). Attraverso alcune delle azioni solidali, il PASPED ha contribuito a dare risposte concrete anche alle problematiche legate all’acqua, sia in termini di approvvigionamento familiare che nelle produzioni agricole, attraverso l’acquisizione di motopompe, sistemi di irrigazione anche solari, realizzazione di forage e pozzi. Questa azione è stata valorizzata da un bellissimo video che mostra il contributo del PASPED sull’approvvigionamento idrico in Senegal e i suoi principali risultati raggiunti in una fase intermedia della sua implementazione.

 

A cura di Marina Palombaro

Bamako. Consegnati viveri alimentari a sostegno delle popolazioni in situazione di vulnerabilità.

Consegnati a Bamako, in Mali, viveri alimentari per un totale di 64.500€.

La fornitura, composta da 42.500kg di riso di prima qualità (850 sacchi da 50kg); 1.460 kg di latte in polvere di prima qualità arricchito in vitamine; 5.550 litri di olio di prima qualità e 2.000 kg di zucchero di prima qualità, è stata consegnata ufficialmente al Commissariato alla Sicurezza alimentare durante una cerimonia svoltasi lo scorso dicembre 2022 alla presenza del Ministro Commissario alla Sicurezza alimentare, del personale di AICS Dakar e dell’Ambasciatore italiano in Mali.

I viveri sono stati distribuiti prediligendo le persone più vulnerabili come sfollati, bambini di strada, vedove di guerra e orfani presenti su tutto il territorio maliano.

La fornitura è stata resa possibile nell’ambito del progetto AID 11659: “Iniziativa di emergenza a protezione della popolazione più vulnerabile, degli sfollati, rifugiati, migranti irregolari e migranti di ritorno in Senegal, Guinea Bissau, Guinea, Gambia e Mali”, in risposta alla domanda di assistenza umanitaria da parte del Ministro Commissario alla Sicurezza Alimentare.

In tale richiesta il Ministro Commissario sollecitava il governo italiano a sostenere le popolazioni che stanno subendo effetti simultanei come le inondazioni, le carestie, le difficoltà economiche persistenti legati agli impatti negativi dovuti alla pandemia del Covid-19. Queste problematicità unite all’insicurezza dovuta alla profonda crisi sociale e umanitaria hanno provocato dei movimenti inabituali di popolazioni con un impatto negativo soprattutto sui mezzi di sussistenza di base e aumentando il numero di persone sfollate interne e dei rifugiati raggiungendo cinquecento mila persone circa.

Con questa fornitura di viveri alimentari si è data una risposta puntuale a bisogni urgenti della popolazione, a dimostrazione dell’azione costante di supporto dell’Italia in situazioni di emergenza umanitaria.