Dakar - In Senegal persistono ancora forti discriminazioni che impediscono alle donne di accedere all’istruzione. Gli ostacoli alla scolarizzazione femminile sono molteplici e di varia natura: si intersecano fattori socio-economici, socio-culturali e legati alla domanda e all’offerta dei servizi scolastici.
Nelle zone rurali è diffusa la percezione della poca utilità dell’istruzione per le bambine, considerata più come una spesa che come un guadagno. Il processo di scolarizzazione delle giovani è considerato poco importante relativamente all’immaginario che si ha sul ruolo della donna, tutto incentrato sul lavoro domestico e familiare. Per un’adolescente diventa quindi prioritario nella sua vita trovare marito e dedicarsi alla cura della famiglia.
Nelle zone urbane la percezione dell’educazione delle donne è senz'altro più positiva, ma l'alto tasso di disoccupazione dei giovani istruiti non contribuisce a percepire il servizio scolastico come uno strumento di promozione economica e sociale. Inoltre, lo scarso coinvolgimento delle madri degli alunni all’interno degli organi di gestione delle scuole e la loro scarsa capacità di negoziazione dovuta ad una limitata autonomia socio-economica, non favoriscono l’istruzione delle ragazze. La promozione dell’accesso all’istruzione e del mantenimento a scuola delle bambine e delle adolescenti è pertanto fondamentale per contribuire a rafforzare i processi di empowerment delle donne a livello sociale, economico e politico.
La Cooperazione italiana è impegnata in questo settore attraverso il Progetto d’Appoggio all’Educazione Femminile e all’Empowerment delle donne per uno sviluppo locale inclusivo, PAEF plus. Il progetto contribuisce alla promozione dell’uguaglianza di genere attraverso l’eliminazione delle disparità d’accesso all’educazione primaria e secondaria, sostenendo l’attuazione della politica di genere del programma di miglioramento della qualità, dell’uguaglianza e della trasparenza "PAQUET" elaborato dal governo del Senegal per il settore dell’istruzione e della formazione nel periodo 2013-2025. Si tratta di una strategia che ha già cominciato a favorire l’eliminazione degli ostacoli di genere e che si è basata sulla realizzazione di attività di sensibilizzazione e di formazione, sul coinvolgimento della comunità nelle scelte degli istituti scolastici e, soprattutto, su una politica che ha promosso la permanenza a tempo pieno delle allieve nella scuola creando alternative sostenibili al lavoro domestico e alla dispersione scolastica.
Un aspetto importante del progetto riguarda il sostegno economico alle donne che appartengono alle associazioni delle madri delle allieve (AME) che permette non solo un maggiore interessamento delle famiglie e delle comunità verso l’istruzione delle bambine, ma anche un ampliamento degli spazi di libertà per le donne, che si sentono economicamente più forti.
Lo scorso 19 luglio il ministro dell'Educazione Nazionale in Senegal, Serigne Mbaye Thiam, ha incontrato a Dakar proprio le associazioni AME supportate nell'ambito del PAEF Plus. Sono oltre 13mila le madri sostenute dal progetto in vari percorsi di autonomia economica e sociale attraverso l’organizzazione di formazioni tecniche e funzionali e il finanziamento delle attività economiche. La metà dei benefici prodotti da queste attività è reinvestito nelle scuole coinvolte, permettendo così una sostenibilità nel tempo dell’educazione delle alunne. All'incontro erano presenti la titolare della sede AICS di Dakar Alessandra Piermattei, la direttrice dell'insegnamento secondario senegalese, Fatima Ba Diallo e i principali partner tecnico-finanziari in ambito educativo. L'evento ha offerto un’occasione di confronto diretto con i beneficiari e ha permesso di condividere le differenti esperienze, le difficoltà riscontrate ma anche e soprattutto gli effetti positivi del rafforzamento dell’empowerment femminile sull’educazione dei bambini e delle bambine.
A cura di:
Chiara Barison
Responsabile Comunicazione
(Fonte: Senegal l'empowerment delle donne, pubblicazione AICS Dakar)