In risposta alla situazione critica dei rifugiati maliani in Mauritania, le Nazioni Unite hanno annunciato lo stanziamento di 3 milioni di dollari a valere sul Central Emergency Response Fund (CERF), il fondo centrale per la risposta alle emergenze delle Nazioni Unite – sostenuto anche dall’Italia per consentire una risposta efficace e rapida alle crisi umanitarie da parte delle organizzazioni presenti loco.
Lo stanziamento del CERF mira a sostenere 38.000 persone tra i rifugiati maliani e le comunità ospitanti nella regione di Hodh Chargui attraverso una risposta multisettoriale nei settori della sicurezza alimentare e della nutrizione, della protezione, della gestione dei campi e degli alloggi, dei servizi igienici e dell'accesso all'acqua.
Nel 2023, la Mauritania ha assistito a un costante afflusso di rifugiati a causa del deterioramento della situazione di sicurezza in Mali, passando da 12.000 nel 2022 a 55.000 nel 2023, con un picco di aumenti in novembre e dicembre 2023. Circa 41.000 rifugiati maliani erano presenti nella regione di Hodh Chargui, al confine con il Mali, a fine 2023 e altri sono continuati ad arrivare nel mese di gennaio. Questa situazione ha portato a condizioni di sovraffollamento negli insediamenti esistenti, alla creazione di nuovi insediamenti e a un'ulteriore pressione sui servizi e sulle risorse limitate in una regione soggetta a shock climatici, in termini di cibo, acqua, salute e alloggi. Secondo il Cadre Harmonisé, a novembre 2023 la regione era la seconda del Paese in termini di persone con insicurezza alimentare (CH Fase 3+) e si prevede un peggioramento entro marzo 2024.
In occasione dell'annuale Conferenza di Alto Livello dei Donatori del Central Emergency Response Fund (CERF), l’Italia ha confermato il contributo finanziario per l'anno 2023 pari a 15 milioni di Euro per sostenere il più importante strumento finanziario umanitario delle Nazioni Unite senza vincoli di destinazione (cd. unearmarked). Come concordato tra il MAECI ed il segretariato del CERF il sostegno italiano al fondo, pur restando formalmente ed amministrativamente un contributo senza vincoli di destinazione, può essere valorizzato con un focus a carattere regionale – prevalentemente sul continente africano.
Nel 2023, sono stati approvati importanti finanziamenti per far fronte alle molteplici crisi che interessano il continente africano. Per quanto riguarda le crisi di sicurezza e migratorie nell’area Saheliana, il fondo ha stanziato ben 27 milioni di dollari a supporto di rifugiati e sfollati interni (14 mln per il Ciad, 7 mln per il Mali e 6 mln per il Camerun) e 9 milioni di dollari per far fronte ai bisogni umanitari causati dalle violenze in Burkina Faso.