L’organizzazione non governativa Green Cross Italia ha avviato in Senegal un nuovo progetto per creare opportunità di lavoro per i giovani e le donne e contribuire a generare alternative possibili alla migrazione. Finanziato dall’Agenzia e realizzato in partenariato con Enea, Fafd e Cultivert, il progetto “Energia per restare” vuole migliorare le condizioni di vita in cinque villaggi rurali della regione di Matam, nella parte nord-orientale del paese. In quest’area il forte potenziale di sviluppo dell’agricoltura è frenato dalla desertificazione, dalla scarsa differenziazione delle colture, dall’impiego di macchinari vecchi e inquinanti e dal costo dell’energia particolarmente alto. La Regione di Matam, inoltre, è uno dei bacini più grandi di emigrazione in Senegal. A partire sono soprattutto gli uomini. Con chi resta, donne e ragazzi, gli operatori di Green Cross pianificano gli interventi sul terreno. Nei cinque villaggi coinvolti tutti i beneficiari hanno avuto esperienze di migrazione.
Nei villaggi Green Cross Italia installerà sistemi di pompaggio dell’acqua, alimentati da pannelli fotovoltaici, che permetteranno di risparmiare oltre 2.700 litri di gasolio all’anno e fornirà le sementi per la coltivazione di 37 ettari di terreno. Saranno inoltre sperimentate nuove tecniche agricole, basate sulla rotazione delle colture, e messe a punto strategie di mercato per rafforzare la commercializzazione dei prodotti.
A beneficiare del progetto saranno circa 2 mila persone, in maggioranza donne, ma a godere dei vantaggi del progetto, legati al rafforzamento della resilienza e all’aumentata produttività agricola, saranno le intere comunità dei cinque villaggi rurali, ovvero oltre 22mila persone.
Il livello di povertà in Senegal è molto elevato (48 %), mentre il 15 % della popolazione vive in condizioni di insicurezza alimentare. Ma questa situazione non è immutabile. Coinvolgendo le comunità locali dei villaggi di Ballel Pathé, Sinthiou Diam Dior, Koundel, Sadel, Woudourou e delle città di Matam e Ourossogui, Green Cross punta a rafforzare la resilienza, creando prospettive di impiego e di benessere.
Le vere protagoniste di questa piccola rivoluzione sono le donne. Molte di loro sono rimaste sole, senza marito, figli, fratelli, emigrati in altri Paesi dell’Africa o fuori dal continente. “Noi mettiamo in moto le energie delle donne che vogliono continuare a vivere e a lavorare nella loro terra” ha detto Elena Seina, coordinatrice dei progetti Africa di Green Cross. “Le donne sono l’anima di questi villaggi. Se miglioriamo la loro condizione, contribuiamo a dare un futuro a questo Paese, a creare opportunità per i loro figli. In questo modo avremo piantato un seme che può aprire strade diverse dalla migrazione clandestina".
Foto: S. Di Lorenzo / Green Cross Italia