La filiera latte dal punto di vista delle donne: il caso della Mauritania

La Mauritania è un vasto paese saharo-saheliano la cui attività economica prevalente è tuttora l’allevamento (bovini, ovi-caprini e camelidi), contando attualmente su circa 20 milioni di capi per una popolazione di poco più di 3,5 milioni di abitanti. Tuttavia, l'impatto del settore zootecnico sull'economia del paese rimane al di sotto del suo potenziale sebbene contribuisca in modo significativo alla creazione di ricchezza del paese con il 12% del prodotto interno lordo (PIL). L’allevamento praticato è principalmente di tipo estensivo, anche se negli ultimi anni altre forme di allevamento stanno lentamente affermandosi, quali l'allevamento sedentario e quello periurbano dove spesso le donne svolgono un ruolo importante.

Le filiere principali collegate all’allevamento sono la carne rossa e il latte, la cui crescita media annua è stimata dalla FAO, al 2,1% per la carne rossa e all'1,4% per il latte.

Paradossalmente, la produzione locale di latte copre solo circa il 30% del fabbisogno del paese. La produzione è bassa a causa della bassa produttività degli 1,6 milioni di bovini, 16 milioni di ovi-caprini e 1,4 milioni di camelidi e dello scarso sviluppo dei canali di raccolta e commercializzazione del latte. La conseguenza è che le importazioni di latte risultano molto costose per il paese visto che vengono regolate in valuta estera. Si stima che le importazioni di latte costino al paese circa 150 milioni di euro l'anno.

Sebbene le autorità abbiano realizzato un'importante unità industriale di produzione e confezionamento di latte a Nema (1100 chilometri a est di Nouakchott), rimane la difficoltà della sua raccolta nelle zone più difficilmente accessibili e della conseguente consegna alla centrale del latte in tempi brevi, diminuendo di fatto la possibile valorizzazione della filiera.

Il progetto PAPACEM (Projet d’Amélioration de la Production Agricole dans le Centre-Est Mauritanien), realizzato dal CSA (Commisariat à la Sécurité Alimentaire) su finanziamento della Cooperazione italiana, ha contribuito alla modernizzazione del settore agropastorale della Mauritania in generale e in particolare delle Regioni Hodh el Chargui, Hodh el Gharbi, Assaba et Tagant attraverso una migliore strutturazione dei sistemi produttivi agropastorali in modo inclusivo e sostenibile. La strategia di sviluppo agropastorale prevista aveva come obiettivo di garantire un’equa ripartizione del valore aggiunto, la partecipazione femminile, la sostenibilità ambientale con conseguenti ricadute positive sulla sicurezza nutrizionale dei produttori e delle loro famiglie.

L’analisi della filiera latte ha dimostrato delle forti potenzialità soprattutto a livello locale, di conseguenza, fra le numerose attività condotte, il progetto ha intrapreso un percorso di valorizzazione della filiera del latte attraverso il sostegno a gruppi di donne per la realizzazione di mini latterie, con l’obiettivo di aumentare il valore aggiunto e contribuire alla promozione dell’autoconsumo di latte di produzione locale e, più in generale, nazionale.

In tale ottica sono state realizzate quattro mini latterie pilota, una per ciascuna regione d’intervento del PAPACEM, attrezzate con pastorizzatore, refrigeratori e semplici sistemi di confezionamento del prodotto finito in confezioni di plastica serigrafate. L’energia elettrica di tutte le unità realizzate è fornita da un sistema solare. Le mini latterie, gestite da gruppi di 20 donne formate dal progetto, sono dimensionate per trattare fino a 200 litri di latte al giorno ed il latte è conferito dagli allevatori dello stesso villaggio d’intervento. Fra le misure di accompagnamento dell’azione si ricorda in particolare la creazione di appezzamenti sperimentali di coltivazione di foraggio (circa 1 ha a sito) per testare nuove colture foraggere con lo scopo di migliorare la produttività degli animali. Anche gli allevatori dei villaggi interessati sono stati coinvolti nell’iniziativa attraverso numerose riunioni per la scelta dei siti per la coltivazione di foraggio e sono stati informati sull’importanza dell’alimentazione animale in relazione alla produzione del latte.

Tale azione ha permesso di aumentare il reddito delle famiglie delle donne coinvolte ed una maggiore valorizzazione del latte a livello locale, il che ha determinato in generale un miglioramento delle condizioni di vita nei villaggi interessati. L’azione, visto il successo ottenuto, sarà diffusa in altri villaggi delle quattro regioni d’intervento con la seconda fase del PAPCEM attualmente in via di approvazione.

 

A cura di: Sergio Catastini
Coordinatore PAPACEM

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