Una ragazza telefona ad un centralino, porta una maschera di carnevale. Chiede se sia un modello a norma per proteggersi dal Coronavirus visto che il primo, di conchiglie, era stato miseramente bocciato. In una chiamata successiva, un’altra domanda curiosa dove si possano richiedere i diplomi distribuiti dai vari social, visto che tutti sembrano essere diventati medici e giornalisti.
Questi sono solo alcuni degli sketch comici presentati dalla serie 100% senegalese: “Allo Allo”. Un susseguirsi di brevi video in cui si fa sensibilizzazione sul Covid-19 attraverso l’humour. Molte le tematiche affrontate, dai gesti barriera, in particolare il corretto utilizzo della maschera, ai risvolti psicologici della quarantena, alle fake news, al difficile riassestamento della quotidianità di ciascuno. Si ride ma al contempo si riflette grazie ad un format innovativo.
L’idea è di due realizzatori locali, Audy Valera e Mao Sibide, che fanno parte di una generazione di giovani creativi e talentuosi che hanno deciso di investire nelle proprie capacità e in quelle del territorio.
La serie integrerà, con alcuni episodi, la campagna di sensibilizzazione del « Team Europe » contro la diffusione del COVID 19 in Senegal, grazie al PLASEPRI/PASPED.
Il programma, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Fondo Fiduciario d’Urgenza per quanto riguarda la componente PASPED e dalla Cooperazione italiana per quanto riguarda la componente PLASEPRI col contributo dello Stato senegalese attraverso il « revolving fund », è realizzato dall’AICS di Dakar, in collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero della Micro finanza e dell’Economia solidale del Senegal.
Con la loro simpatica ironia, i protagonisti della serie veicoleranno messaggi che potranno contribuire a ridurre la diffusione del virus, adattandosi di volta in volta all’evoluzione delle misure adottate dal governo e all’evoluzione del Covid-19 in loco. Tra gli aspetti investigati, oltre ai classici gesti barriera da adottare nei luoghi pubblici, i comportamenti da adottare o da evitare che tengono conto del background socio-culturale del paese; gli stereotipi e le dicerie legati al virus e la stigmatizzazione dei malati, purtroppo ancora forte.
AICS conferma, ancora una volta, la sua attenzione per l’arte senegalese in tutte le sue espressioni, sostenendo, come in questo caso, giovani realizzatori e attori locali che utilizzano i linguaggi dell’humour e l’ironia. Un modo originale e innovativo di fare sensibilizzazione e di veicolare messaggi chiave per la prevenzione che possano arrivare proprio a tutti.
A cura di Marina Palombaro e Chiara Barison