Quest’anno ci sta scivolando piano piano dalle mani. Sembra un anno inutile in cui non è stato fatto molto e tutti non vedono l'ora che finisca.Si fa fatica a collocare temporalmente un fatto tra 2018, il 2019 e il 2020 in quanto questi mesi la misura del tempo è stata strana, per alcuni versi compressa, per alcuni versi allungata.
Siamo stati colti di sorpresa a marzo di quest'anno e abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini e le nostre vite e annullare la parte più bella del nostro lavoro, quella del terreno e del contatto con i beneficiari. Abbiamo dovuto prendere decisioni drastiche, chiudere gli uffici, rinchiuderci a casa, rallentare le attività. Tutto questo con percezioni diverse del pericolo, del contesto e delle soluzioni ma comunque guidati dalla comune volontà di portare avanti il nostro lavoro in un momento ancora difficile per la nostra Italia e per i paesi partner.
Sono orgogliosa di come AICS Dakar ha vissuto quest’anno, siamo andati avanti e, grazie alla collaborazione di tutti gli attori, abbiamo trovato soluzioni per cercare di bloccare il meno possibile le nostre attività.
Grazie alla tecnologia, all'ingegno e alla buona volontà, tante cose sono andate avanti e una risposta positiva è arrivata dalle organizzazioni della società civile, dai rappresentanti delle istituzioni dei paesi partner, dalle organizzazioni multilaterali e dalla nostra sede centrale.
La capacità di formulare iniziative pertinenti e la flessibilità che ci distingue tra i donatori, ci hanno permesso di attivare interventi di prima assistenza nei nostri paesi utilizzando i fondi già messi a disposizione. Nei limiti dei nostri finanziamenti siamo stati rapidi e siamo intervenuti dove sembrava più difficile esserci.
A novembre abbiamo ripreso ad andare di nuovo sul terreno, a rincontrare i nostri amici beneficiari. Tengo ancora dentro un'emozione fortissima in un villaggio in Casamance, al sud del Senegal, alla mia prima missione dopo tanto ufficio e tante carte.
Ringrazio sentitamente il mio staff per aver lavorato con entusiasmo e per aver tenuto duro nei momenti di difficoltà che abbiamo incontrato, anche quando il Covid ci ha toccato da vicino.
Ora ci aspetta ancora una nuova sfida: una seconda ondata di contagio nei nostri paesi ci riporta di nuovo nei nostri uffici. Siamo un pò stanchi, ma siamo più forti e più consapevoli di quanto possiamo fare e sono sicura che supereremo anche questa fase.
Je souhaite à tous et à toutes un 2021 sans masques et sans gestes barrière !
A cura di Alessandra Piermattei