PAPEV: un progetto per dare spazio ai bambini affinché si approprino dei loro diritti

L’11 ottobre si celebra la giornata internazionale delle bambine e delle ragazze. Tra vari aspetti della protezione dell’infanzia, porre fine ai matrimoni precoci fa parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) da raggiungere entro il 2030. In Mali e Senegal, il tasso di matrimoni precoci è infatti allarmante: in entrambi i paesi l’8 % delle ragazze si sono sposate da prima di avere 15 anni, e rispettivamente 53% e 33% prima di averne 18 (Maliweb, 2020 e World vision, 2016).

Lo scorso 20 Settembre si è tenuto a Bamako un workshop di consultazione sull’appropriazione della Carta Africana dei diritti e del benessere dell’infanzia. Un evento promosso da AICS attraverso il Progetto di sostegno alla protezione dei bambini vittime di violazioni (PAPEV). In quest’occasione si sono riuniti gli attori statali, il parlamento dei bambini, i media e le ONG.

Il workshop ha portato a una serie di raccomandazioni e messaggi tra cui la necessità di aumentare la consapevolezza dei genitori rispetto alla scolarizzazione e contro i matrimoni precoci; fare attività di advocacy presso le ONG e le autorità nazionali per il rispetto del principio di non discriminazione; un appello al rafforzamento del sistema sanitario per combattere la mortalità e le malattie dell’infanzia; la registrazione delle nascite; il bisogno di sensibilizzare le comunità sul rispetto della libertà di espressione, di associazione, di pensiero e religione.

Il Presidente del Parlamento dei bambini, Nouhoum Chérif Haidara, ha dichiarato che, eventi di questo tipo, permettono ai giovani di appropriarsi del contenuto della Carta Africana dei diritti e del benessere dell’infanzia. Non solo, grazie al confronto e allo scambio, possono essere formulate raccomandazioni che garantiscono i diritti all’infanzia in Mali.

Claudia Berlendis, Coordinatrice dell’ufficio AICS a Bamako, ha sottolineato come l’articolo 12 della convenzione insista sulla visibilità dei bambini come un diritto in sé, e di come l’applicazione di tale articolo implichi un ripensamento dello status dei bambini nella maggior parte delle società, e allo stesso modo, del rapporto adulto/bambino.

Sono intervenuti inoltre, Selma Mansouri, rappresentante dell’Alto Commissariato dei diritti umani (OHCHR) in Mali e Diéminatou Sangaré, portavoce del Ministero maliano della Salute e dello Sviluppo sociale.

Si ricorda che il 2 settembre scorso, a Dakar, si è tenuto un incontro che ha coinvolto AICS, OHCHR, il Ministero della giustizia senegalese e i rappresentanti dell’ONG Lumière a Kolda. L’ONG ha ricevuto materiale utile al sostegno delle case di accoglienza (letti, materassi, lenzuola, attrezzature socio-educative, prodotti per l'igiene e la pulizia) che permetteranno così di accogliere fino a 50 bambini, grazie al supporto del PAPEV. Durante quest’incontro si è evidenziato inoltre il lavoro fatto dal progetto per i diritti dell’infanzia soprattutto in un periodo difficile segnato dalla pandemia di Covid-19.

Si ricorda che Il PAPEV coinvolge sei paesi nell’Africa Occidentale.

A cura di Livia CESA
UNDESA Fellow

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