Oggi, 6 febbraio, si celebra la giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili (MGF), un fenomeno che è diffuso soprattutto in Africa, ma presente in tutti i continenti. Le MGF, secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), sono tutti quei procedimenti che comportano la parziale o totale rimozione dei genitali femminili esterni, o altre lesioni agli organi genitali femminili per ragioni diverse da quelle mediche. Tali pratiche hanno serie conseguenze sulla salute delle donne nel corto e nel lungo termine: al di là del dolore e del trauma psicologico – che può indurre a patologie come il disturbo post traumatico da stress –, si aggiungono il rischio di infezione e setticemia che possono condurre al rischio di perdita del piacere sessuale e/o dolore nell’avere rapporti, problemi urinari, complicazioni durante il parto ed infertilità e in alcuni casi, morte.
Nell’Africa dell’Ovest, varie convenzioni sono state adottate per bandire tali pratiche, ma ancora una media del 50% delle donne le subisce[1]. In Senegal e Gambia esiste anche una legislazione nazionale che vieta le MGF. Ciononostante, rispettivamente il 24% in Senegal (EDS 2017) e il 73% delle donne in Gambia (DHS 2019-2020) hanno subito la rimozione –parziale o totale – del clitoride. In altri casi, come in Mali, dove non esiste una legislazione nazionale, nel 2017, la percentuale ha superato il 90% delle donne tra i 15 e i 49 anni.[2]
L’AICS Dakar, attraverso i suoi progetti a livello regionale, promuove l’uguaglianza di genere, l’empowerment femminile e l’eradicazione della violenza contro le donne e le ragazze.
In Mali, finanziando UNFPA, l’AICS vuole porre fine alla violenza contro le donne: grazie a questo intervento, nel 2022, è previsto che 100 comunità abbandoneranno le pratiche di MGF.
In Gambia, tramite il progetto PAPEV, l’AICS promuove la protezione dei diritti dell’infanzia attraverso un programma regionale volto a rafforzare i meccanismi di coordinamento tra i paesi dell’Africa dell’Ovest, per tutelare i bambini e le bambine con anche attività di sensibilizzazione riguardanti le MGF.
In Senegal AICS appoggia sia il governo, nella messa in pratica della strategia nazionale d’uguaglianza di genere - PASNEEG II -, sia l’ONG Cospe con il progetto Essere Donna a Sedhiou. Entrambi gli interventi ricorrono alla sensibilizzazione comunitaria, tramite campagne radio, spot teatrali ed eventi comunitari. Queste azioni coinvolgono leader religiosi e comunitari, reti di giovani, giornalisti e membri della società civile nelle regioni meridionali di Sédhiou e Kolda – che sono tra quelle con i più alti tassi di MGF (pari rispettivamente a 75,6 e 63,6%). La collaborazione con il Ministero della donna della famiglia, del genere e della protezione dell’infanzia (MFFGPE) fa sì che gli esperti AICS partecipino alla validazione politica della Strategia Nazionale per l’abbandono dell’escissione (2022-2030) e del suo piano d’azione (2022-2027).
Per i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere (dal 25 novembre al 10 dicembre), l’AICS, in partenariato con la Delegazione dell’Unione Europea, il Canada, UNICEF, ONU Femme, si è impegnata in una campagna contro gli stereotipi di genere, commissionando ritratti di vari attivisti, tra cui Hyacinthe Coly, Segretario esecutivo del Réseau de jeunes pour la promotion de l’abandon des mutilations génitales féminines et de mariages des enfants.
In conclusione, AICS si impegna con un approccio olistico per raggiungere la parità di genere e porre fine alla violenza contro le donne. Ciò non può essere raggiunto senza un serio impegno a porre fine alle MGF, per cui la strategia adottata è da un lato, la sensibilizzazione a livello comunitario e dall’altro, l’advocacy a livello nazionale.
Livia Cesa
[1] OECD, 2018, Selon une nouvelle étude de l'OCDE, la lutte contre les institutions sociales discriminatoires profitera aux économies ouest-africaines, https://www.oecd.org/fr/csao/infos/lutte-contre-institutions-sociales-discriminatoires-profitera-aux-economies-ouest-africaines-etude-ocde.htm
[2] Andro, A. & Lesclingand, M. (2017). Les mutilations génitales féminines dans le monde. Population & Sociétés, 543, 1-4. https://www.cairn.info/revue-population-et-societes-2017-4-page-1.htm?ref=doi