Ad inizio luglio, una missione di monitoraggio e verifica del Comitato Nazionale di Pilotaggio del programma «Brigata verde per l’impiego» si è resa a Kayes per verificare lo stato di avanzamento delle attività.
Il programma, finanziato dalla Cooperazione italiana con il supporto tecnico dell’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo (AICS), interviene nella regione di Kayes, nell’ovest del Mali (distretti di Kayes, Bafoulabé e Yelimané) e di Nioro du Sahel (distretti di Nioro e Diema).
L’obiettivo è quello di rafforzare la resilienza nelle zone affette dalla desertificazione e dal degrado delle terre attraverso il sostegno e la valorizzazione sostenibile delle risorse naturali. Nello specifico il programma intende favorire la creazione di posti di lavoro nel settore agroforestale grazie al risanamento di 3.000 ettari di terra nella regione di Kayes ed al coinvolgimento di giovani formati in attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale (efficienza energetica all'orizzonte 2030).
La missione, composta dal Vice Commissario alla Sicurezza Alimentare M. Amadou Dembelé, dal Coordinatore nazionale del programma M. Mamadou Tomoda, dai rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Rurale, dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile, dell’Imprenditoria Nazionale, dell’Impiego e della Formazione professionale, dell’Amministrazione e della Collettività territoriale, dell’Economia e delle Finanze, ha espresso la propria soddisfazione per lo stato di avanzamento delle attività.
Tra i principali risultati previsti dal programma : la realizzazione di 25 perimetri di 120 ha, previsti per 1.500 giovani agricoltori beneficiari, suddivisi in 115 ha piantumati con l’acacia del Senegal per la produzione di gomma arabica e di 5 ha di perimetri orticoli dotati di recinzione, due pozzi perforati con serbatoio e pompa solare, magazzini e locali tecnici; la formazione di 1.500 giovani agricoltori sulle tecniche di produzione agroforestali e sulla gestione e il funzionamento delle cooperative create in ogni perimetro; la creazione di 3.000 posti di lavoro temporanei per i giovani che parteciperanno ai lavori di sistemazione dei perimetri; la contribuzione al sequestro di 300.000 t di CO2 e all’adozione di misure a bassa emissione di carbone.
A cura di Saverio Frazzoli