Dakar, Senegal – Lunedì 23 gennaio la cerimonia di chiusura del PASPED, un progetto di risultati e persone incentrato su giovani, lavoro ed opportunità.

195 imprese finanziate. 7378 impieghi garantiti. 2306 giovani contrattualizzati per degli stage professionali. 51 imprenditori ed imprenditrici della diaspora finanziati per la creazione o il consolidamento delle loro imprese.

Questi sono solo alcuni dei risultati del PASPED, il progetto di contrasto alla migrazione irregolare attraverso il sostegno al settore privato e alla creazione di impiego in Senegal, finanziato dall’Unione europea e realizzato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in co-delegazione con Cassa Depositi e Prestiti e in collaborazione con il Ministero della Micro finanza e dell’Economia Sociale e Solidale del Senegal.

Un progetto di successo non solo per i risultati ma soprattutto per il suo lato umano fatto di storie professionali rimarchevoli.

Saranno queste storie le protagoniste della cerimonia di chiusura del progetto che si terrà lunedì 23 gennaio a Dakar.

Un evento che si articolerà su tutta la giornata attraverso differenti panel tecnici sul progetto: dall’assistenza finanziaria alle imprese, a quella tecnica, alla valorizzazione del contributo della diaspora senegalese in Italia allo sviluppo socio economico del paese d’origine. Numerose, inoltre, le testimonianze di giovani formati, inseriti nel mondo del lavoro e di imprenditori ed imprenditrici sostenuti.

Impiego e opportunità, due parole chiave dello sviluppo e principali strumenti di contrasto alla migrazione irregolare. Il Pasped ha garantito una risposta concreta rispetto a questi due punti grazie ad un approccio di vera cooperazione, co-creazione ed azione comune.

All’evento parteciperanno l’Ambasciatore d’Italia a Dakar, l’Ambasciatore dell’Unione europea in Senegal e la Ministra della Micro finanza e dell’Economia sociale e solidale del Senegal.

Seguite la diretta dell’evento al link seguente: https://bit.ly/3D5miJU

Per maggiori informazioni sul progetto, troverete un dépliant informativo annesso al presente articolo.

A cura di Chiara Barison

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Ricercatorə e attivistə si riuniscono a Dakar a chiusura della campagna internazionale dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere #Orangetheworld

A conclusione dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, la sede di Dakar dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia e l'Istituto di Cultura italiano di Dakar, organizza il simposio "Ri-pensare insieme", che riunisce ricercatorə e attivistə il 9 e 10 dicembre a Dakar.

Rappresentanti dello Stato senegalese, psicologi, associazioni e attivisti, scrittori, registi, filosofi, esperti di genere e di diritti umani, avvocati, professori universitari, sociologi, imprenditori senegalesi e stranieri, si incontreranno presso la FASTEF (Facoltà di Scienze e Tecnologie dell'Educazione e della Formazione).

L'obiettivo è quello di far incontrare questi mondi diversi ma complementari, di favorire il confronto tra sapere e saper fare - essenziale per il progresso scientifico - e di creare uno spazio di confronto su temi che mobilitano le agenzie di cooperazione, come l'inclusione e l'esclusione di alcuni gruppi sociali, il cambiamento sociale attraverso le arti, i diritti umani e la giustizia sociale, il femminismo nel suo approccio politico e militante così come nella sua capacità di produrre conoscenza scientifica.

Sebbene la cooperazione allo sviluppo sia rimasta molto attiva sulle questioni sociali dopo gli aggiustamenti strutturali che il Senegal ha sperimentato negli anni '80, urge ripensare queste questioni alla luce della ricerca scientifica internazionale. In effetti, nella prospettiva di adattare i programmi proposti da queste istituzioni in Senegal, appare necessario interpellare coloro che sono poco o non più ascoltati: i ricercatori.

La ricerca scientifica, attraverso le sue domande, la sua costante ricerca e i risultati che produce, diventa un alleato indispensabile nella progettazione, nell'attuazione e nella valutazione dei progetti di cooperazione, rafforzando così l'efficacia della cooperazione internazionale e la conseguente attuazione dell'Agenda 2030.

La ricerca e l'innovazione sono quindi fondamentali nel processo di trasformazione verso uno sviluppo sostenibile.

Questa conferenza mira anche a rafforzare le relazioni tra istituzioni, organizzazioni e università. In questa prospettiva, emergeranno nuove modalità di miglioramento e innovazione per tutti gli attori implicati. Un'occasione per dare vita a nuovi progetti sempre più inclusivi e sostenibili.

- Per partecipare in presenza: https://www.eventbrite.com/e/billets-re-penser-ensemble-482334845507

- Per seguire il simposio online: https://bit.ly/3uAXbdr

Si ricorda che un servizio di traduzione francese/italiano sarà disponibile.

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Terza Sessione Ordinaria del Comitato Direttivo del Progetto Brigata Verde per l’Occupazione e l’Ambiente

Il Ministro, Commissario per la Sicurezza Alimentare, Redouwane Ag Mohamed Ali ha presieduto giovedì 24 novembre 2022 la terza sessione ordinaria del Comitato Nazionale di Pilotaggio del Progetto Brigata Verde per l'Occupazione e l'Ambiente alla presenza del Vice Titolare della sede di Dakar dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Aldo CERA.

L'obiettivo fondamentale di questo progetto, che entusiasma tanto le più alte autorità del Mali, mira a ridurre le frontiere della povertà, dell'insicurezza alimentare e nutrizionale e lavorare senza sosta per creare posti di lavoro per i giovani maliani in queste zone beneficiarie. In effetti, la problematica dell'occupazione giovanile è diventata una questione cruciale che richiede soluzioni efficaci e durature per contrastare le preoccupanti conseguenze derivanti della disoccupazione, come ad esempio la migrazione clandestina, il banditismo o il terrorismo. È a questo disastro dell'immigrazione, soprattutto clandestina, che l'iniziativa presidenziale «Brigata verde per l'occupazione e l'ambiente» tenta di rispondere sostenendo i giovani nel loro territorio, attraverso la creazione di posti di lavoro verdi nelle zone di emigrazione del Sahel occidentale.

Iniziato da un anno, le realizzazioni del Progetto sono già percepibili nelle regioni beneficiarie, Kayes e Nioro del Sahel, e suscitano molto entusiasmo, da cui la tenuta di questa sessione ordinaria del suo terzo comitato direttivo che mira ad esaminare i documenti tecnici del progetto sottoposto all'ordine del giorno per la approvazione. Si tratta tra l'altro di esaminare e approvare il rapporto tecnico di attività al 30 novembre 2022, di analizzare e approvare il rapporto finanziario al 30 novembre 2022 e di esaminare e convalidare il Piano tecnico e finanziario annuale per il 2023.

La cerimonia è stata contrassegnata da due importanti discorsi, quello del Vice Titolare della sede di Dakar dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Aldo Cera e quello del Ministro Commissario per la Sicurezza Alimentare, che hanno ribadito l'impegno di entrambe le parti ad un'attuazione adeguata e coordinata del progetto.

Invitation à l’événement de lancement du projet : Re-penser ensemble

Prévu pour aujourd'hui, 22 novembre 2022, le lancement du projet "Repenser ensemble", mis en œuvre dans le cadre de la campagne internationale des 16 jours d'activisme contre les violences basées sur le genre.

Promue par le Secrétaire général des Nations unies, la campagne est un événement annuel mondial visant à sensibiliser à la nécessité de mettre fin à toute forme de violence contre les femmes et les filles.
La campagne est liée à deux anniversaires importants : le 25 novembre, Journée internationale pour l'élimination des violences à l'égard des femmes, et le 10 décembre, Journée internationale des droits de l'homme.
Re-penser ensemble est un projet né d'une collaboration entre l'Agence Italienne pour la Coopération au Développement (AICS), bureau de Dakar, l'Ambassade d'Italie et l'Institut culturel italien au Sénégal, dans le but de promouvoir la recherche scientifique et l'innovation dans le processus de transformation vers un développement durable.
Le projet prévoit l'organisation d'un colloque scientifique international, qui se tiendra le 9 et 10 décembre 2022 à l'Université Cheikh Anta Diop de Dakar, une référence dans le paysage universitaire africain.
Lors de l'événement de lancement, un riche programme de rencontres et de débats est prévu.

La projection du film : " Goor Dongue " est prévue aussi. Le docu-fiction militant a été écrit, réalisé et produit par Khady Touré Hervieu, entrepreneure engagée franco-sénégalaise, avec le soutien de l'Agence Italienne pour la Coopération au Développement en partenariat avec le Ministère sénégalais de la Femme, de la Famille et de l'Enfance.

Un événement à ne pas manquer.

À partir de 18 heures.

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Invito all’evento di lancio del progetto: Ri-pensare assieme

È previsto per oggi, 22 novembre 2022, l'evento di lancio del progetto: "Ri-pensare assieme", realizzato nell'ambito della campagna internazionale dei 16 giorni di attivismo contro le violenze basate sul genere.

Promossa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, la campagna è un appuntamento annuale e globale per sensibilizzare sulla necessità di porre fine alla violenza contro donne e bambine.

La campagna si collega a due importanti ricorrenze: il 25 novembre, Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e il 10 dicembre, Giornata Internazionale per i diritti umani.

Ri-pensare assieme è un progetto che nasce da una collaborazione tra l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ufficio di Dakar, l'Ambasciata italiana e l'Istituto di cultura italiano in Senegal con la volontà di promuovere la ricerca scientifica e l'innovazione nel processo di trasformazione verso uno sviluppo sostenibile.

Il progetto prevede l'organizzazione di seminari e tavole rotonde, di alto profilo accademico, che si terranno il 9 e 10 dicembre 2022 presso l'Università Cheikh Anta Diop di Dakar, una referenza nel panorama universitario africano.

All'evento di lancio un programma ricco fatto di incontri, dibattiti e la proiezione di un film: "Goor Dongue" scritto, realizzato e prodotto da Khady Touré Hervieu, imprenditrice militante franco-senegalese, grazie al supporto dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in partenariato con il Ministero della donna, della famiglia e dell'infanzia senegalese.

Un evento assolutamente da non perdere.

A partire dalle ore 18.

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Campagna di presa in carico di donne affette da fistole vaginali a GAO, Mali – “Ridare un sorriso e una vita normale alle donne”

In un contesto così difficile come quello maliano attuale e nell’ambito del programma finanziato da 3 anni dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Dakar all’UNFOA che a Gao, la sesta regione amministrativa del Mali con 728.549 abitanti, si è organizzato con successo una campagna per curare le donne affette da fistola.

Con il sostegno dell'UNFPA e pilotata dalla Direzione Regionale della Sanità e dai suoi partner, in particolare l'Ospedale Regionale e l'ONG GREFFA, si è organizzata una campagna di presa in carico di trenta donne affette da fistole ostetriche.

Le donne che si sono sottoposte all'intervento chirurgico e hanno ricevuto dei kit di aiuto dall'UNFPA e durante questo percorso, alcune di esse hanno trovato il coraggio di raccontare le loro storie, di come hanno contratto la fistola e di come venivano trattate in seno alla loro comunità.

H.M. ha 16 anni ed è divorziata. H.M. vive a Temera, un comune di Bourem, a 160 km da Gao. Seconda moglie, ha sviluppato una fistola vaginale dopo un parto difficile di un bambino nato morto. Da allora non è più riuscita a controllare l'urina, diventando lo zimbello della famiglia, evitata e trascurata da tutti e soprattutto da suo marito, il quale avendo notato il flusso continuo di urina, le disse di considerarsi divorziata. Dopo la guarigione sogna di dedicarsi a una piccola attività commerciale per potersi mantenere.

A.A. ha 18 anni è sposata, vive ad Ansongo, a 100 km da Gao, e ha partorito da tre mesi. Ha sviluppato una fistola dopo aver partorito il suo primo figlio. Prima di allora non aveva mai ricevuto consigli sulla gestione della gravidanza, né tantomeno sulla pianificazione familiare. Suo marito, muratore, non l’ha sostenuto durante questa prova, ma è stata sua madre ad accompagnarla a Gao e a rimanere con lei durante l’operazione. Dichiara di non aver mai ricevuto consigli o informazioni sull'importanza delle visite pre e post parto.

La fistola ostetrica è una patologia materna che crea problemi di salute devastanti per le donne. La fuoriuscita continua e incontrollabile di urina o feci dalla vagina può portare a una stigmatizzazione che cambia la vita delle donne nei Paesi del terzo mondo. I fattori alla base e le conseguenze di questo problema non sono ancora completamente identificati e adeguatamente documentati in Mali.

L'OMS ha definito le fistole vaginali come "la conseguenza più drammatica di un parto trascurato". Le fistole vaginali sono molto diffuse nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto nei Paesi dell'Africa sub-sahariana e dell'Asia meridionale, dove la cultura sociale incoraggia il matrimonio in giovane età e, in molti di questi casi, la prima gravidanza segue subito dopo il matrimonio. Prima dell'età matura, il bacino di una donna non è completamente sviluppato e la malnutrizione cronica può anche limitarne ulteriormente le dimensioni.

Molto spesso, le donne colpite da fistola ostetrica sono abbandonate dai mariti, che non sopportano l'odore dell'urina, vengono stigmatizzate dalla comunità, debilitate fisicamente e persino incolpate della loro condizione. L'isolamento sociale e l'abbandono spesso hanno poi la conseguenza a portare la donna a una bassa autostima, alla depressione e a un trauma emotivo prolungato.

Le informazioni provenienti da varie pubblicazioni mostrano che la fistola ostetrica sembra essere legata ad alcuni fattori socio-economici e culturali, tra cui la giovane età al momento del matrimonio, la povertà e l'analfabetismo, il fatto di vivere in aree rurali e la mancanza di cure ostetriche di emergenza. La fistola ostetrica ha gravi conseguenze sociali ed economiche sulla vita di queste donne e i principali fattori di rischio per la fistola ostetrica includono l'età precoce della gravidanza, la bassa statura, l'analfabetismo, la povertà, la mancata assistenza prenatale e il luogo di residenza rurale o la lontananza da una struttura sanitaria.

La fistola ostetrica rimane un grave problema di salute pubblica nei Paesi in via di sviluppo, dove il travaglio ostruito non assistito è comune e la mortalità materna è inaccettabilmente alta. È una tragedia nei Paesi in via di sviluppo a causa dell'analfabetismo, della povertà, dell'ignoranza e della mancanza di strutture sanitarie. La fistola ostetrica è una condizione prevenibile e curabile, ma nei Paesi in via di sviluppo rimane una condizione non trattata e, ad esempio, il Mali è uno dei Paesi in via di sviluppo con scarsa assistenza sanitaria materna e un'alta prevalenza di fistola ostetrica

 Le tipiche pazienti affette da fistola in Mali sono giovani contadine che si sposano in tenera età con agricoltori con scarsa o nulla istruzione. Alle ragazze vengono affidati compiti pesanti in casa e sono scarsamente istruite, non hanno accesso ad alcuna istituzione sanitaria durante la gravidanza e durante il travaglio sono spesso aiutate dalle donne del villaggio a partorire in casa e spesso capita che partoriscano un bambino morto dopo essere stato in travaglio per giorni.

AICS, con UNFPA e altri partner, contribuisce a lottare contro questa patologia in un paese come il Mali dove il numero di donne a rischio di fistola ostetrica è compreso tra 1804 e 2405 ogni anno.

L’obiettivo che AICS condivide con UNFPA è creare un mondo in cui ogni gravidanza sia desiderata e ogni nascita sia sicura. Un mondo in cui ogni giovane realizzi appieno il proprio potenziale e questo programma ne è un esempio concreto e reale.

Redazione:  Claudia Berlendis

[EVENTO ONLINE] Partnership scientifica tra Africa occidentale e Italia: le opportunità di Horizon Europe

OBIETTIVI
L’evento – organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Dakar in collaborazione con APRE - consente di illustrare le nuove opportunità di partecipazione ai prossimi bandi Horizon Europe e punta a favorire la presentazione di proposte che coinvolgano, insieme, partners dell’Africa Occidentale ed italiani. Il seminario copre i temi della salute, cultura creatività e società inclusive, digitale industria e spazio, clima energia e mobilità, cibo bioeconomia risorse naturali e ambiente.

DATA
8 settembre 2022, 9.00-12.00 ora di Dakar (11.00-14.00 ora di Roma)

PLATFORM
Zoom. The link will be shared after the registration

REGISTRAZIONE
https://us02web.zoom.us/meeting/register/tZIpdO-spj8jH9LucDrAanRlgS2pU5hoG237

 

Gli interventi saranno in italiano o francese, a seconda del relatore. Sarà fornito un servizio di traduzione professionale utilizzando la funzione di traduzione di ZOOM. Vedere le istruzioni qui www.shorturl.at/opJL7 per essere pronti ad utilizzare questa opzione. Per maggiori informazioni eugenio.cavallo@stems.cnr.it & WhatApp +393669289699



Commissariato per la Sicurezza Alimentare – Il progetto di iniziativa presidenziale “BRIGATA VERDE” riceve le chiavi di 3 nuovi veicoli

Il cortile della Direzione dei Progetti e dei Programmi del PAM in Mali (DPPAM) ha fatto da cornice alla consegna ufficiale delle chiavi di 3 nuovi veicoli da parte dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo al Commissariato per la Sicurezza Alimentare nel quadro del Progetto "Iniziativa Presidenziale Brigata Verde per l'Occupazione e l'Ambiente". Alla cerimonia erano presenti il Ministro, Commissario per la Sicurezza Alimentare, Redouwane Ag Mohamed Ali, l'Ambasciatore della Repubblica Italiana in Mali, S.E. Stefano A. DEJAK, la coordinatrice paese dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Dott.ssa Claudia Berlendis, il coordinatore del progetto per AICS Dakar, Dott. Marco Manzelli e tutta l’équipe nazionale di gestione del progetto.

Al fine di rafforzare le capacità operative degli agenti del progetto, l’AICS ha fornito 3 berline per un costo stimato di 32 milioni di franchi CFA che si aggiungono ad altri 5 veicoli 4x4 per le missioni sul campo nelle aree di intervento, 14 motociclette per i coordinatori regionali e 100 biciclette per gli agenti che si occupano del monitoraggio.

L'Ambasciatore della Repubblica Italiana in Mali ha colto l'occasione per ribadire il sostegno della cooperazione italiana al Commissariato per la sicurezza alimentare, ricordando al contempo l'importanza di questo progetto per la Repubblica italiana. "L'Italia è molto impegnata nello sviluppo sostenibile, nella salvaguardia dell'ambiente di fronte ai cambiamenti climatici, nello sviluppo economico e umano, nell'occupazione dignitosa e nella migrazione regolare così come nel campo del rafforzamento della stabilità e della pace. Per tutte queste ragioni, la cooperazione italiana ha deciso di sostenere questo importante progetto e di offrire un conseguente supporto finanziario",

Con un finanziamento a credito d’aiuto e una durata di tre anni, il progetto “Berretti Verdi per l’Impiego e l’Ambiente - Regione Di Kayes (Brigade Verte pour l’emploi: projet d'aménagement de 3.000 ha dans les Régions de Kayes et de Nioro du Sahel) mira a contribuire al rafforzamento della resilienza delle popolazioni nelle zone colpite da desertificazione e degrado delle terre attraverso la valorizzazione delle risorse naturali.

Nello specifico, il progetto intende favorire la creazione di posti di lavoro nel settore agro-forestale attraverso il recupero di 3.000 ettari di aree degradate nelle Regioni di Kayes e Nioro ed al coinvolgimento di 1.500 giovani formati in attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale (efficienza energetica all’orizzonte 2030).

I beneficiari diretti sono i giovani identificati tra i residenti delle zone d’intervento che potranno accedere alle opportunità di impiego create grazie alle attività del progetto. In particolare, si stima che saranno coinvolti 4.500 giovani dei quali: almeno 1.500 saranno associati in cooperative e circa 3.000 saranno lavoratori a tempo parziale impiegati nelle diverse fasi di produzione/raccolta e nella realizzazione delle infrastrutture.

I beneficiari indiretti dell’iniziativa sono le popolazioni delle zone rurali delle Regioni di Kayes e Nioro du Sahel (circa 2.5 milioni di abitanti) ed in particolare i giovani in età lavorativa (15-25 anni secondo ILO) che rappresentano, secondo l’ufficio nazionale di statistiche in MALI, più del 60% della popolazione rurale. In particolare, grazie alle opportunità d’impiego per i giovani identificati, considerando che le famiglie di appartenenza contano in media 6,3 membri, saranno coinvolte indirettamente 28.350 persone (per gli effetti derivati dalla creazione d’impiego all’interno della famiglia di appartenenza).

Durante la cerimonia, il Ministro, Commissario per la Sicurezza Alimentare, Redouwane Ag MOHAMED ALI ha sottolineato che il progetto "Brigata Verde per l'Occupazione e l'Ambiente" è un progetto multidimensionale, che combina la protezione dell'ambiente, la promozione di alcuni sistemi di coltivazione e allevamento, contribuendo anche alla sicurezza alimentare e nutrizionale e alla riduzione della povertà. "In considerazione delle enormi opportunità che questo progetto prevede per affrontare le sfide alimentari, ambientali ed energetiche, si spera che la sua efficiente attuazione contribuisca a creare una dinamica per i giovani delle regioni di Kayes e Nioro du Sahel".

Da maggio 2022, infine, sono in corso i lavori di costruzione e ripristino del sito pilota di Kayes, la cui conclusione è prevista per il mese di agosto 2022 e sono in corso gli studi di fattibilità per l’identificazione dei siti nelle due regioni e la progettazione degli interventi da realizzare.

Redazione: Claudia Berlendis, Coordinatrice Paese Mali, AICS Dakar

Parliamo di Femminismo

Il 7 luglio 2022, si è svolto il live panel “Comunicare il femminismo”, un’occasione per discutere della lotta per i diritti delle donne in Senegal e come questa possa essere comunicata in modi diversi: la parola, l’azione e l’arte.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra AICS Dakar, l’Istituto Italiano di Cultura di Dakar e l’Ambasciata Italiana in Senegal, sancendo l’importanza del tema dei diritti delle donne e dalla parità di genere nelle relazioni tra Italia e Senegal.

L’evento è stato aperto da un discorso di benvenuto dell’Ambasciatore Italiano a Dakar, Giovanni Umberto De Vito e da un saluto di Serena Cinquegrana, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Dakar.

Moderato da Chiara Barison, responsabile comunicazione di AICS Dakar, l’incontro si è poi articolato attorno alle esperienze e testimonianze di due attiviste femministe senegalesi: Khaira Thiam, psicologa clinica senegalese, specialista in patologia psichiatrica e criminologia clinica, e Fatou Warkha Samb, giornalista, regista, creatrice della piattaforma Warkha TV e Vicepresidentessa del collettivo Dafa Doy. Gli interventi si sono svolti a partire dell’ascolto di alcuni passaggi salienti delle interviste delle due attiviste senegalesi pubblicati nella rubrica “Adelphité” di AICS Dakar.

 “Il progetto del femminismo è l’uguaglianza, non ha nulla a che vedere con il mettere in scena una nuova dominazione contro un gruppo, solo che questo altro gruppo, che ha grandi difficoltà a costruire una mascolinità positiva, a definire o a ridefinire la propria mascolinità, preferisce l’aggressività al cambiamento perché è più economico psicologicamente” - Khaira Thiam.

“Con il mio esempio voglio mostrare che i limiti imposti possono essere superati e che questo messaggio può essere divulgato. Essere donna non dovrebbe essere un freno, ben il contrario” - Fatou Warkha Samb.

Dopo un intervento di ringraziamento da parte del Titolare della Sede AICS di Dakar, Marco Falcone, i partecipanti e le partecipanti hanno potuto contribuire alla discussione con domande e spunti di riflessione.

Con l’occasione, la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Dakar, Serena Cinquegrana, ha anche presentato la mostra «IT Out OFF the Ordinary – Dakar - Materialité(s)», nata da una residenza al femminile di un mese, in concomitanza con la 14° edizione della Biennale d’arte contemporanea di Dakar.

Questo evento è frutto della rubrica “Adelphité” lanciata nel 2021 da AICS Dakar (https://dakar.aics.gov.it/adelphite/), per scoprire alcuni dei volti dietro alla lotta per la costruzione di un mondo più equo in Senegal, Mali e Guinea.

Il titolo della rubrica – Adelphité – deriva dalla parola greca adelphé/adelphos, che significa sorella/fratello. Questa scelta vuole porre l’accento sull’importanza delle relazioni solidali e collaborative che sono alla base del lavoro di dialogo tra persone provenienti da differenti paesi ma unite da un obiettivo comune condiviso: decostruire gli stereotipi e promuovere l’uguaglianza di diritti e possibilità.

A cura di Francesca Cecchin
UNDESA Fellow

L’AICS protagonista nel sostegno alle imprese di una nuova generazione della diaspora in Senegal

Attraverso il programma PLASEPRI/PASPED, l’AICS di Dakar ha partecipato al primo Forum economico organizzato dal Consolato generale della Repubblica del Senegal di Milano dal 13 al 15 maggio scorso. L’iniziativa contribuisce al risultato istituzionale del programma globale unico per quanto riguarda la componente di attività relativa all’accompagnamento degli investimenti produttivi della diaspora senegalese dall’Italia e, più in generale dall’Europa, verso il proprio Paese di origine.

A Milano hanno partecipato i più importanti stakeholders istituzionali e non dei settori strategici dell’economia del Senegal. Interessante è stato il confronto fra attori italiani e senegalesi, per esempio, rispetto a possibili collaborazioni per lo sviluppo delle tratte aeree dall’Italia al Senegal e dello sviluppo commerciale dell’aereoporto di Dakar Blaise Diagne. D’altra parte, il Forum di Milano ha permesso la condivisione di esperienze, dispositivi e buone pratiche nell’ambito del sostegno agli investimenti produttivi dei senegalesi all’estero che ogni anno trasferiscono cifre ingenti anche per consumi familiari o per attività di welfare informale destinato ai propri cari.

Nell’ambito del Forum, l’AICS di Dakar ha presentato i risultati ottenuti nell’ambito del programma PLASEPRI/PASPED rispetto al processo di business development e di finanziamento di 51 imprese della diaspora selezionate attraverso il bando pubblico europeo « Investo in Senegal ». Come ricordato da Francesco Mele, esperto di cosviluppo e impiego giovanile, presente al Forum di Milano, « la collaborazione tra Italia e Senegal puo’ risultare esemplare anche per altre comunità della diaspora sul fronte dei progetti di investimento produttivo. Mutualizzando le esperienze nell’ambito della Team Europe e sostenendo le buone pratiche delle istituzioni senegalesi nel promuovere le opportunità socio-economiche dei senegalesi all’estero, il partenariato tra Italia e Senegal puo’ davvero innovare positivamente il settore degli investimenti produttivi della diaspora dall’Italia al Senegal valorizzando le energie giovani e qualificate che sempre di più si impegnano in questi progetti di impresa a cavallo tra i due Paesi».

La bella novità delle attività per la diaspora senegalese nell’ambito del programma PLASEPRI/PASPED, infatti, è rappresentata da una nuova generazione che si affaccia a questo tipo di opportunità, per buona parte giovane, formata e caratterizzata da una forte presenza femminile a confermare che l’esperienza migratoria, se valorizzata positivamente, puo’ contribuire allo sviluppo socio-economico del Senegal attraverso il trasferimento di competenze qualificate.

A cura Francesco Mele